ECCO COSA CAMBIA SOUSA COL BOLOGNA: RISCHIA PEPITO AL 50 PER CENTO, C’È ILICIC. UNO TRA BADELJ E VECINO. DOMENICA L’INTER, PRIMO TEST PER CAPIRE IL VALORE DELLA FIORENTINA. RONCAGLIA PICCOLO CASO

22.09.2015 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ECCO COSA CAMBIA SOUSA COL BOLOGNA: RISCHIA PEPITO AL 50 PER CENTO, C’È ILICIC. UNO TRA BADELJ E VECINO. DOMENICA L’INTER, PRIMO TEST PER CAPIRE IL VALORE DELLA FIORENTINA. RONCAGLIA PICCOLO CASO
© foto di Federico De Luca 2014

Divisi tra i punti (tanti) e il gioco (poco) siamo ancora alla ricerca della vera Fiorentina. Guardando la classifica, un inizio di stagione così sarebbe stato da firmare: Roma, Milan, Napoli, Lazio e Juve alle spalle è indubbiamente un bel vedere. Un po’ meno bella la Fiorentina, ma Sousa il Perfezionista sta lavorando molto sulla testa (soprattutto) e sulle gambe dei giocatori per far capire la nuova filosofia che parte dalla ferrea volontà di provare a vincere a tutti i costi, mettendoci grinta, rabbia, cuore e personalità con le quali condire il gioco.

Passare da una guida soft come quella di Montella a una molto carica come quella di Sousa non deve essere facile soprattutto per i vecchi del gruppo, ma anche certi nuovi (chiedere a Suarez). Dare il giusto equilibrio fra la difesa (la privilegiata) e l’attacco è il secondo obiettivo. Ci vuole tempo e questo si sapeva. Quanto ancora?

Credo che Sousa i suoi primi bilanci li abbia già fatti e si stia avviando verso una squadra-base. Qualcosa di nuovo dovrebbe vedersi già domani sera con il Bologna anche se il vero test per valutare questo primo mese e mezzo di campionato sarà la sfida di domenica prossima al Meazza con la capolista Inter finora a punteggio pieno.

Dicevamo del Bologna. Intanto torna per la prima volta da ex uno dei condottieri della Fiorentina modello Della Valle, Pantaleo Corvino. Anni belli di crescita sportiva ed economica, la Champions, ma anche l’eredità di giocatori come Jovetic, Nastasic, Ljaijc, Savic, Cerci e Behrami comprati a poco prezzo e venduti a tanto. Il Bologna è una neopromossa dal buon organico, ma non ancora al meglio. In panchina un altro ex che lasciato poche tracce e qualche schiaffone, vale a dire Delio Rossi capace di qualunque cosa per battere la Fiorentina. Dunque, partita insidiosa più per il contorno psicologico che per il campo.

A proposito di Rossi, la riflessione di Sousa ripartirà proprio da un altro Rossi: Pepito. Due gare dall’inizio (Genoa e Carpi) hanno detto che il ragazzo è recuperato per il calcio e qui siamo a suonare mille campane. La forma fisica e il clima gara, però, sono oggettivamente ancora lontani. Che fare?  

E’ chiaro che tutti , per amore e per affetto, vorremmo sempre vedere Rossi in campo. La Fiorentina però fatica a ritrovare il giocatore e allora forse, ancora per un po’, meglio Rossi che entra quando gli altri cominciano a faticare. Al suo posto dovrebbe giocare Ilicic dopo l’infortunio alla caviglia. Ma chiede spazio anche Kuba che non vuole certo fermarsi ancora per una botta al collo-spalla e qui il ritorno di Gilberto in panchina sembra già deciso. Se il Bologna deve servire anche per una prova per preparare la sfida contro la solidità fisica dell’Inter, allora forse è meglio pensare anche a un centrocampista in più (Vecino se starà bene). In difesa Astori sembra destinato a rilevare Tomovic che ha giocato molto in questo inizio stagione. Il dubbio a questo punto potrebbe essere fra il 4-3-1-2 (speculare all’Inter) con Tata, Roncaglia, Gonzalo, Astori, Gonzalo; Vecino, Suarez, Borja; Bernardeschi; Ilicic, Babacar o il 3-5-2 con Tata, Roncaglia, Gonzalo, Astori, Kuba, Vecino, Suarez, Borja, Alonso, con Ilicic e Kalinic in attacco, quest’ultimo più scafato di Baba contro l’Inter. Tutti moduli molto mobili, come abbiamo visto in queste prime gare tanto che anche i giocatori faticano ancora a trovare le giuste distanze.

Domani sera ci aspettiamo anche una maggiore brillantezza e una maggiore personalità sotto l’aspetto del gioco. Il Bologna che ho visto io domenica dal vivo, è una squadra che sta lunga, non velocissima, in mezzo al campo ha poca corsa e la difesa non è impeccabile. Brienza inventa qualcosa, ma Destro non è ancora al top. Insomma un Bologna in ricostruzione, con molti giovani, che però potrebbero trovare la gara dell’orgoglio. Fiorentina avvisata.

Anche Adv, impegnato con Milano Moda, come i tifosi si gode questo terzo posto in classifica in attesa della vera Fiorentina che sappia fondere la qualità con i risultati. Il presidente onorario sa benissimo, come tutti, che in questa fase contavano e contano soprattutto i punti per allontanare le polemiche, ridare serenità all’ambiente (anche a lui) e convinzione alla squadra. Questi obiettivi sembrano centrati, per capire il resto ribadiamo che sarà fondamentale lo scontro con l’Inter che come la Fiorentina non ha un gran gioco, ma vince dopo una campagna acquisti da centinaia di milioni di euro fra contanti e pagherò. Soprattutto pagherò.

Chiudiamo con Roncaglia, la più bella sorpresa di questo inizio stagione. L’argentino sembra quello di tre anni fa quando per la sua ferocia divenne l’idolo dei tifosi. Concentrato, aggressivo, determinato, più bravo nei movimenti (Gasperini gli è servito), Facundo lo ha fortemente voluto Sousa bloccando la vendita già fatta al Marsiglia. Roncaglia aveva ancora il contratto con i viola e non ha potuto dire no, ma il mancato trasferimento gli ha procurato un notevole danno economico. Con i francesi aveva già un accordo per circa 500 mila euro l’anno in più e tre anni di contratto. Non male. Anche per questo ora Roncaglia non vuole rinnovare l’accordo con i viola in scadenza l’anno prossimo, ma i rapporti ora sono tornati sereni e se continuerà così, con un nuovo contratto ritoccato, sicuramente andrà tutto a posto. In fondo Firenze lo ha adottato come beniamino, lo ha portato nel grande calcio e gli ha fatto riconquistare la Nazionale. Se Montella non lo vedeva non è certo colpa della Fiorentina.