CANCELLARE LE SCORIE DI UN PAREGGIO AMARO E RIPARTIRE. CHIESA HA BISOGNO DI APPOGGIO NON DI UNA GOGNA SOCIAL. IL MERCATO E' ALLE PORTE: ECCO I PIANI. COMMISSO-NARDELLA: I CONTI SI AVVICINANO
Il pareggio contro il Parma ha lasciato un forte senso di amaro in bocca a tutti i tifosi viola ma anche all'interno dello spogliatoio. La sensazione di aver perso un'occasione ghiotta per dimostrare di valere la lotta europea ha pervaso l'ambiente ma la gara col Cagliari è alle porte e non si può piangere sul latte versato. L'1-1 contro gli emiliani ha però anche dato una lezione alla squadra di Montella: mai sottovalutare gli avversari e soprattutto mai sbagliare l'approccio mentale ad una gara. Nel calcio non basta un errore per imparare, ma visto che non è il primo, sicuramente è tutta esperienza in cascina per una rosa composta da moltissimi giocatori giovanissimi.
Forse qualcuno si è scordato che tra i giovani c'è anche Federico Chiesa. A causa dell'errore commesso sul gol del vantaggio segnato da Gervinho, il gioiello di casa Commisso è stato attaccato da gran parte dei tifosi viola, con i social come principale valvola di sfogo. Un "tiro al piccione" nei confronti di un ragazzo che ha giocato tutte le partite. Che è tornato dalla Nazionale acciaccato e nonostante questo ha continuato a giocare. Che è una risorsa fondamentale per il nuovo corso della Fiorentina. Il suo atteggiamento mediatico e sui social network non è il massimo? E' vero, ma ha pur sempre 22 anni e probabilmente non ha ancora imparato come gestire al meglio la propria immagine. Facile criticarlo senza mettersi nei suoi panni. E' giovane, è forte e piace a tutte le migliori squadre d'Europa. Qualcuno gli aveva promesso di lasciarlo partire, poi si è trovato nel bel mezzo di una rivoluzione epocale. Chi ne gestisce gli interessi da mesi tesseva la tela per portarlo nella squadra che gli offriva più milioni e digerire un cambiamento così clamoroso non è facile per nessuno. Ma non è per questo che il suo rendimento non è sempre al top. Dà sempre tutto, sente la maglia e ama la città e i suoi tifosi. Se un giorno andrà via lo farà per ambizioni che viaggiano più veloce di quanto non possa fare la società di Commisso. Adesso però è un giocatore della Fiorentina, è l'uomo in più che tutti vorrebbero e ha bisogno che tutti remino nella sua direzione. Se un giorno si comporterà nel modo sbagliato verrà criticato in base alle sue scelte, ma non è questo il giorno. La Fiorentina ha bisogno di Chiesa e Chiesa ha bisogno della Fiorentina. Darsi la zappa sui piedi sarebbe autolesionista, da qualsiasi punto di vista lo si guardi.
Intanto Pradè e alle prese con la ricerca di un grande calciatore da regalare a Montella in vista del mercato di gennaio. Si cerca un giocatore capace di agire sulla trequarti ma anche a centrocampo. Che possa fare la differenza subito ma che abbia anche una storia davanti a sé, cioè che faccia parte anche del futuro della Fiorentina e non solo del presente. I milioni ci sono e la voglia di provare ad alzare l'asticella fin da subito, anche. Anche il mercato in uscita sarà movimentato. Se ne andrà Ceccherini, che Montella non vede e che chiede giustamente spazio. Se ne andrà anche Rasmussen, perché per tornare un calciatore ha bisogno di una continuità che la Fiorentina adesso non può dargli. La vera sfida poi sarà quella di trovare un collocazione ai desaparecidos. Thereau, Dabo, Eysseric: tanta tribuna e un lungo periodo di vacanza a spese del club viola.
Due battute finali sui piani per il futuro di Commisso: il presidente è andato via dopo una conferenza stampa dove ha chiesto al Comune le solite cose di sempre per costruire un nuovo stadio a Firenze: fare veloce, avere il totale controllo e a un prezzo ragionevole. Nardella può anche aver preso malino le sue dichiarazioni, ma può farci poco visto che il coltello è ampiamente nelle mani dell'imprenditore proprietario della Mediacom. L'importante è che alla fine a rimetterci non siano i tifosi e la stessa Fiorentina. Il Centro Sportivo a Bagno a Ripoli nel frattempo corre velocissimo. Entro due anni sarà tutto pronto e entro la fine del mese tutti conosceranno il progetto definitivo che porterà il club ad un altro livello di preparazione. Il prossimo viaggio in Italia del tycoon calabrese sarà decisivo per capire se la task force comunale avrà trovato la giusta soluzione per chiudere il discorso Mercafir positivamente. L'attesa è molto più breve rispetto a tutti i rinvii di epoca dellavalliana. Fortunatamente.