CAGLIARI DIRÀ SE LA SQUADRA MIGLIORA. IN COPPA SQUILLI DELL'ATTACCO: SERVIVANO. LA STRADA DELLE DUE PUNTE È BUONA. SOUSA FA BENE A CHIEDERE DUTTILITÀ MA POI DEVE PUNTARE SU UN MODULO
Non sappiamo se Cagliari arrivi al momento giusto oppure no per la Fiorentina. I sardi nelle ultime 5 partite ne hanno vinte quattro e il trionfo piu' recente e' stato a San Siro con l'Inter. In questo segmento di impegni hanno perso (4-0) solo con la Juventus.
Se guardiamo questi numeri verrebbe da dire che i viola avrebbero fatto volentieri a meno di questa trasferta. Se invece ragioniamo sui quei segnali positivi - non tanti, ma nemmeno trascurabili - emersi a Liberec, beh, allora forse possiamo dire che Cagliari diventera' davvero un banco di (ri) prova. Test opportuno per capire se una squadra non ancora guarita - questo il Sousa pensiero dopo la gara di coppa - sia almeno sulla strada della convalescenza.
Partiamo dall'attacco, il problema piu' cogente per la Fiorentina: a Liberec doppietta di Kalinic (che aveva segnato solo a Torino con la Juve e al Qarabag) e rete di Babacar. La coppia che Sousa sta tentando di far coesistere con risultati fino ad oggi altalenanti. Pero' il sacrificio tattico del senegalese e la maggior lucidita' di Kalinic potrebbero diventare una buona alchimia. In fin dei conti, pari con Atalanta e vittoria in Repubblica Ceca, con questo assetto il saldo non pare negativo.
Crediamo che Sousa debba insistere su questo schema. La Fiorentina ha segnato la miseria di 6 gol in campionato - contro i 13 del Cagliari - quindi ha il dovere di impiegare le proprie idee alla ricerca di una qualita' offensiva fino ad oggi latitante.
Il trequartista alle spalle del tandem di attacco e' un altro tema: Ilicic e' bravo, ma aiuta poco in copertura. Borja offre certamemte una miglior fase difensiva, ma non dimostra fino ad ora di sentirsi a proprio agio in quel vestito.
Quantomeno non come in quello di intermedio in un centrocampo a tre. Forse nella Fiorentina un vero trequarti, utile per quel tipo di gioco che adesso sogna Sousa, non c'e'. Infatti ci sono diversi esterni e anche questa e' una riflessione che forse meriterebbe piu' tempo.
La mediana a tre, pero', sembra il nuovo tentativo tattico: il 4-3-1-2 e' modulo equilibrato, ma solo se gli interpreti sanno esserlo. Come detto: se il trequartista funziona, garantisce aiuto al centrocampo, in caso contrario il carico da sopportare per i compagni diventa troppo oneroso.
Giovedi sera, durante la ripresa, Sousa e' passato al 4-3-3, mischiando ancora le carte. La sensazione e' che il tecnico portoghese non abbia ancora scelto l'assetto definitivo forse perche' i dubbi non mancano. La duttilita' che sta chiedendo Sousa ai suoi e' certamente un aspetto positivo perche' rende i giocatori pronti al cambiamento in corso d'opera. L'importante, pero', e' non esagerare perche' il rischio potrebbe essere quello di portare confusione nella testa di una squadra che invece ha bisogno di ritrovare continuita' e riscoprirsi nella continuita'.
Intanto un piccolo passo in avanti c'e' stato, per allungare attendiamo la verifica di Cagliari.