BUFERA E VERITÀ SU BORJA VALERO. ACCUSE TRAUMATICHE. ADDIO TRA AVVOCATI E CARTA BOLLATA. TORNA L’UOMO NERO. ANCHE CORVINO NELLA BUFERA, PAROLE INCREDIBILI. ORA TOCCA A BERNA. E KALINIC È INQUIETO. DOMANI MAGLIE E CONTESTAZIONI
L’audio di Borja Valero è inquietante e drammatico allo stesso tempo. Non so chi abbia ragione e non lo voglio neppure sapere, ma c’e un dato sul quale riflettere: la Fiorentina si ritrova ancora a pezzi, nuda, nella bufera. Più o meno come sempre e non sto qui a fare l’elenco delle guerre viola con i suoi tesserati, allenatori o giocatori che siano. Tra avvocati e comunicati ieri forse si è toccato il fondo e il record.
Non si può fare calcio così e purtroppo ormai lo sto dicendo da mesi e mesi sperando che la situazione migliori e invece è una spirale, un gorgo inarrestabile. Ma vi viene in mente un’altra società sempre nella bufera, in guerra e sulle barricate come la Fiorentina?
Tanto per rimanere nell’ultima settimana siamo passati dall’esternazione piccata di DDV "Vendiamo" alla sentenza Salah con sconfitta e tanto di accuse-ironie del Chelsea, all’intervista con smentita a Corvino, fino all’audio di Borja con minacce legali dei viola. È incredibile. Capisco Ddv quando dice che non si diverte più, ma gli domando ancora una volta: si può gestire così una società? Ovvio che no.
Borja Valero è l’ultimo caso di una gestione sbagliata delle persone, tipica di chi non ama il calcio e i giocatori (Cognigni) e di chi ha le sue regole e i suoi principi e non vuole mediare (Corvino).
Cognigni e Corvino, la doppia C, non è un caso che si siano ricomposti. Ma i limiti sono anche strutturali, passano attraverso la comunicazione e i rapporti che non ci sono.
Veniamo a Borja Valero. Ma si può sentire un giocatore-simbolo ridotto al groppo in gola? No, per nessuna ragione. Anche se il giocatore avesse torto. Perché nel calcio non ci sono solo i numeri che piacciono a Cognigni, ma esistono il cuore, la maglia, l’appartenenza e un buon manager deve tenerne conto. E se è legittimo decidere che un giocatore non serve più, è da dilettanti chiudere un rapporto d’amore e di stima in questo modo. Neppure il ragionier Fantozzi (ci manca già) ….
Dunque. la storia di Borja nasce da lontano. Il rinnovo molto ricco del 2014 chiuso da Macia è stato approvato, ma mai condiviso. È sempre sembrato troppo per un giocatore sui trent’anni. Poi Borja ha chiesto più volte di allungare fino al 2021, trentasei anni, è da questa pretesa sono nate le incomprensioni, passate per la Roma, la Cina, la solidarietà a Gonzalo non gradita, fino alla guerra totale di ieri.
Ma non si poteva parlare chiaro e nei tempi giusti con il giocatore, la città e i tifosi?
Anche qui siamo alle solite. A volte ho la sensazione che Adv faccia le cose per cercare il consenso e non per gestire i programmi, salvo poi ritrovarsi prigioniero di quelli che non la pensano come lui.
Cosa non torna in questa vicenda? La mancanza di chiarezza, l’aver paura delle responsabilità, la tempistica. È chiaro che non puoi vendere Borja, Berna e Kalinic e ti presenti con lo scrittore Vitor Hugo.
Ma la mancanza di chiarezza e la non assunzione di responsabilità è apparsa chiarissima anche nell’intervista di Corvino. Mi chiedo: ma non si può resistere al fascino della TV soprattutto quando non hai dialettica?
Corvino ha detto che non ci sono giocatori viola sul mercato, salvo poi costringere la società a dire poche ore dopo che Bernardeschi è in vendita. Così salta la credibilità. Come fanno gli altri, in certi casi dire e non dire è il segreto.
Ora Borja passa da ennesima vittima sacrificale dopo Pasqual, Gonzalo e compagnia. Le ragioni della Fiorentina non le ricorderà più nessuno e (fra l’altro) ora andrà venduto anche in fretta perché a Moena non può certo andare. Con l’Inter c’e l’accordo, 3,2 milioni per tre anni. Corvino oggi dovrà chiudere la cessione a sette milioni.
Nell’audio della discordia, Borja torna anche a parlare di qualcuno in società con il quale ci sono brutti rapporti. Pradé l’ha definito l’Uomo Nero e la storia diventa inquietante. Lo ridico a Ddv: non si può far finta di niente o far finta di vendere. Fra l’altro ora ci sono da affrontare i nodi Bernardeschi e Kalinic.
Se non dovessero arrivare offerte da 50 milioni come vuole la Fiorentina, c’è la forza per tenere un giocatore controvoglia? Lo stesso discorso vale per Kalinic, trenta milioni non li sgancia nessuno, ma Corvino fa Il duro. A gennaio gli hanno promesso che lo vendono, come spiegare il contrario a luglio? Nel frattempo comincia la stagione. Domani per la presentazione delle maglie i tifosi più caldi contesteranno tutto e tutti. Così dicono. E io sottolineo: con civiltà e senza offese per nessuno. Obbligatorio. Nardella docet. E gli abbonamenti attorno ai 1300 sono il dato di un malessere sottovalutato e di un non fare calcio che dura da troppo tempo.