BLASZCZYKOWSKI IL COLPO FINALE. UN DIFENSORE A GENNAIO. UN MERCATO DA 6,5. ECCO I 25 DELLA NUOVA FIORENTINA. OBIETTIVO 4° POSTO, MA SARÀ DURA. IL GRUPPO E I GIOVANI: SOUSA VALORE AGGIUNTO. JOAQUIN, CHE FIGURA
L’ultimo colpo della Fiorentina non è niente male. Il polacco Blas….che noi per comodità chiameremo Biasci (e lui ci perdonerà) è un giocatore importante, con una valutazione che si aggira attorno ai dieci milioni di euro. Non esultiamo più di tanto, siamo cauti, perché nell’ultima stagione il tornante polacco ha giocato poco, una ventina di gare, a causa di un infortunio al legamento di un ginocchio, ma calcisticamente è assolutamente recuperato ed ha solo bisogno di giocare.
A Firenze lo farà, ci sarà sicuramente bisogno di un uomo di grande personalità internazionale, una delle colonne del grande Borussia di Klopp campione di Germania, uno dei giocatori più importanti nel ruolo. A Firenze dovrà ritrovare la forma fisica e le motivazioni, ma Biasci è un lottatore, un trascinatore e c’è da giurarci che diventerà un punto fermo della formazione di Sousa. Il polacco è bravo nel guadagnare il fondo, sa saltare l’uomo, ma sa anche lavorare molto per la squadra in fase difensiva diventando un centrocampista, ma anche un difensore aggiunto.
Il suo arrivo, naturalmente, va a coprire l’addio di Joaquin che finalmente è arrivato nella giornata di ieri e sinceramente non ne potevamo più di questa brutta storia e anche dello spagnolo che s’è giocato in dieci giorni il credito che aveva a Firenze. Joaquin forse è più divertente, ma nel cambio la Fiorentina ci ha guadagnato, non solo per l’età (il polacco ha quattro anni di meno) ma anche per la capacità di lavorare per la squadra e nelle due fasi di Biasci. Questo comunque lo vedremo. Joaquin va via per meno di due milioni, più due risparmiati di ingaggio, l’importante era togliere il problema a Sousa e allo spogliatoio.
Con Biasci chiude il mercato della Fiorentina. Fino all’ultimo Rogg e Pradè hanno cercato anche un altro difensore senza trovare un profilo giusto. Serviva un giovane da far crescere o un esperto per fare panchina ed essere utile all’occorrenza: non si sono trovati al prezzo e con la disponibilità giusti.
E’ stato così deciso di valutare fino alla riapertura del mercato di gennaio quando all’occorrenza un difensore si farà. Ma Sousa non è preoccupato, pensa a soluzioni con i giocatori in casa e sta pure provando Alonso come centrale con buon successo.
Quindi si chiude qui. Non è stato un mercato esaltante, ma non era assolutamente facile rinnovare la squadra, ringiovanirla cercando di mantenerla competitiva con un budget tutto sommato ridotto (15 milioni) e un monte ingaggi da ridurre di una ventina di milioni.
L’essere riusciti a liberarsi di Gomez e aver trovato risorse dalla cessione di Savic sono state le molle più importanti in uscita. In entrate le punte di diamante sono di sicuro Suarez, appunto Biasci, senza sottovalutare Kalinic (finora ottimo) e Astori giocatori di rendimento. Per il resto grandi impegni economici per rilanciare sui giovani (Babacar, Bernardeschi e Diakathe hanno prolungato il contratto).
Il mio voto complessivo a questa squadra è 6,5. Avverto molta delusione in giro e probabilmente gli scontenti hanno ragione perché molte squadre hanno fatto di più (Inter, Milan, Roma) e si sono rafforzate parecchio, ma bisogna essere realisti, certi investimenti non fanno parte dei programmi della Fiorentina e i Della Valle su questo punto sono sempre stati chiari.
Rispetto agli anni scorsi mancano giocatori di qualità assoluta (penso a Jovetic, ma anche Cuadrado o il primo anno di Rossi) in grandi di vincere le partite con i loro colpi, ma il gruppo è solido ed ha molte soluzioni tecniche e tattiche.
Sicuramente sarà più difficile centrare il quarto posto proprio perché le avversarie sono cresciute. Sicuramente hanno pesato le storie di Salah e di Milinkovic Savic, storie evitabilissime, ma il pessimismo non mi appartiene. Anzi, se la squadra ai più sembra più debole, ci deve essere una ragione maggiore per sostenerla. Il precampionato e la sfida con il Milan ci hanno detto che questa Fiorentina ha delle basi importanti, anche se la delusione di Torino deve far riflettere. Di sicuro c’è tanto da lavorare per cambiare gioco e dare quella aggressività e quella capacità di lottare che la Fiorentina non ha nel suo Dna, ma il mix fra importanti giocatori esperti (Suarez, Borja, Gonzalo, Ilicic, Biasci), giocatori di rendimento e giovani che possono esplodere (Baba, Bernardeschi e Vecino), può dare soddisfazioni se l’allenatore oltre al gioco farà crescere il carattere e la voglia di vincere. Senza parlare della grande speranza di ritrovare presto Pepito Rossi ai massimi livelli.
Su Sousa pesano molte responsabilità, nello sport bisogna essere vincenti e lui nel calcio ha vinto tutto e dappertutto. Non è poco. Dovrà esser bravo a gestire il gruppo e le tensioni, ma la personalità per fare una buona stagione non manca a nessuno. La rosa del 25 è fatta con tre portieri (Tata, Sepe e Lezzerini), sette difensori (Astori, Gonzalo, Roncaglia, Tomovic, Pasqual, Gilberto e Alonso), sette centrocampisti (Borja, Badelj, Suarez, Vecino, Mati, Diakhate, Verdu), otto attaccanti (Baba, Berna, Blasci, Kalinic, Rossi, Rebic, Ilicic, Baez).