A VERONA PER RITROVARSI. PARTITA SIGNIFICATIVA PER I VIOLA. BENASSI E CRISTOFORO A CENTROCAMPO, CHIESA E RIBERY PER TRASCINARE
E’ stata una sosta più lunga del previsto. Capita quando perdi prima dello stop, peggio ancora quando ti sbriciolano. La disfatta di Cagliari è stata dura da metabolizzare e fino a domani pomeriggio non sapremo se l’operazione sarà completata. Riflessioni, silenzi, incontri chiarificatori negli spogliatoi, nessun processo, ma una presa di coscienza che una gara come quella di Cagliari non dovrà più capitare.
La sconfitta fa parte del gioco, la mancanza di combattimento invece non rientra nelle opzioni di Rocco Commisso. Il presidente lo ricorda spesso: da ragazzo lo fecero capitano della sua squadra non tanto perché fosse il più forte, quanto per la sua straordinaria attitudine a non mollare mai di un centimetro, spendendosi in partita sino allo sfinimento. Un presidente con questa forma mentale non può accettare simili battute a vuoto.
La sfida di Verona servirà ai viola per ritrovarsi anche perché in fin dei conti in 12 partite sono stati veramente pochi i momenti di smarrimento. E’ stato seminato un seme buono e da quello dovrà ripartire la Fiorentina. Sarà un confronto significativo quello del Bentegodi, dirà molto su presente e futuro dei viola. Con tremila tifosi venuti da Firenze gli stimoli aumenteranno.
Si è discusso molto dei sostituti di Pulgar e Castrovilli, fuori per squalifica. C’è stato un bel valzer di candidati, ma alla fine Montella rilancerà Benassi e molto probabilmente Cristoforo, scomparso dai radar da molto tempo. Pareva in pole Zurkoswski, invece il giovane polacco sembra destinato ad un’altra panchina.
In avanti tornerà Ribery dopo la lunga squalifica, la sua mancanza si è avvertita pesantemente. Sia sul piano della manovra che su quello psicologico. Il francese è un ingranaggio decisivo della Fiorentina. Accanto a lui ci sarà Chiesa, apparso rigenerato dalla prova in Nazionale. Toccherà a loro trascinare i viola in una una giornata che si annuncia delicata. Ma ripartire bene è troppo importante, anzi, determinante.