PRANDELLI, Calcio? Non pronti ma può fare miracoli
L'ex allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, ha parlato così sulla situazione attuale del calcio italiano ai microfoni del TGR Rai Toscana: "Diciamo che tutti hanno questa voglia di ripartire, di offrire alla gente un sogno, ma non so se siamo pronti. Mi sembra ci sia un po' troppa fretta, a livello organizzativo ci sarebbe qualcosa da dire anche perché il calcio è gioia, aggregazione, voglia di sognare... Non so se la gente è pronta, anche i calciatori".
Nel suo paese e nella sua regione sta succedendo ancora di tutto.
"Diciamo che negli ultimi giorni è migliorato veramente tanto. Io ovviamente sono in contatto quotidianamente, abbiamo vissuto tre settimane drammatiche, difficili da ripensare perché emotivamente è stato un momento veramente molto forte".
C'è un'immagine che le è rimasta in mente di questo periodo?
"Più che un'immagine, la telefonata di questo mio carissimo amico che mi ha raccontato un po' gli ultimi giorni. Sapevamo che poteva avere una gran paura di poter vivere un dramma da solo e la moglie non è riuscita nemmeno a salutarlo né a vederlo e non sapeva nemmeno dov'era quindi non riuscivo a trovar le parole per confortarla: questo secondo me è stato il dramma del dramma".
Come si fa a pensare di poter gioire per il calcio con tutti questi morti?
"Non è la priorità degli italiani penso però c'è una cosa che bisogna dire ovvero che il calcio ha un aspetto quasi miracoloso: lo puoi odiare, lo puoi allontanare, ma nel momento che l'arbitro fischia tutti diventano tifosi e persone che vivono quel momento dimenticando tutti i problemi. Ecco potrebbe essere anche un motivo di sollievo per tante persone".