A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE

05.01.2011 00:00 di  Marco Gori   vedi letture
 A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Pochi giorni fa, parlando della situazione di Alberto Gilardino, abbiamo spiegato come non fosse “nostra intenzione mandare via a tutti i costi il giocatore entra fine fatta”, ma come stessimo semplicemente auspicando che nella seconda parte di un campionato “pericoloso”, come l’ha giustamente definito in tempi non sospetti Pantaleo Corvino, a Firenze restasse solo gente estremamente motivata. E su questo punto non cambiamo certo parere. Abbiamo però anche criticato la Fiorentina per non aver preso posizioni ufficiali riguardo a tale situazione. Ieri, finalmente, la risposta della società viola è arrivata, netta e inequivocabile. E come da persone libere abbiamo giudicato inopportune alcune dichiarazioni rilasciate dai dirigenti gigliati a certi quotidiani, da persone altrettanto libere diamo atto alla Fiorentina di aver dato un segnale chiaro e importante a tutti, a chi ha cuore le sorti della squadra gigliata e a chi invece le rema contro. L’incedibilità, ora ufficiale, di Gilardino, non significa ovviamente che si siano spente le velleità del bomber biellese di cambiare maglia. Ma tutto ora è rimesso alla professionalità e soprattutto al carattere del giocatore. Così come non è detto che la presa di posizione del club dei Della Valle non sia stata dettata da semplici dinamiche di mercato. Ma alla fine contano i fatti. La Juventus può scordarsi di imporre le proprie strategie alla Fiorentina.

Con tutta probabilità il giocatore alla fine lo avrà lo stesso, ma non nei modi e nei tempi che le fanno comodo, bensì attraverso una trattativa che risulti vantaggiosa per tutte le parti in causa. Venendo al mercato in senso stretto, la Juventus probabilmente, visto che anche la Sampdoria pare intenzionata a porre il proprio veto per il passaggio di Pazzini in bianconero, dovrà accontentarsi di un giocatore di più basso profilo o del prestito di un bomber in cerca di riscatto come Luca Toni, per poi puntare, in estate, sul “Gila”. Venendo a ciò che più ci sta a cuore, ovvero a come Gilardino vivrà la seconda parte della stagione attualmente in corso, esistono più possibilità. Ripetiamo, non è escluso che Gilardino abbia già garantito un posto nel nuovo stadio della “Vecchia Signora”. Questo potrebbe far pensare ad un giocatore portato a “tirare indietro la gamba”, ed ecco che entra in ballo la professionalità dell’atleta, sulla quale non ci permettiamo di dare giudizi. Allo stesso tempo Gilardino sa che l’eventuale nuovo cambio di casacca non sarà facile come quello avvenuto due anni e mezzo fa, perché stavolta ad attenderlo non ci sarà il suo mentore Cesare Prandelli, che lo richiedeva da oltre un anno e lo prese a scatola chiusa. E qui entra in ballo il carattere. Non sappiamo se quella di Gilardino sia una scelta forzata o meno. Magari sarebbe opportuno che anche il giocatore uscisse maggiormente allo scoperto. Di sicuro è una scelta rischiosa. Come rischiosa è stata la scelta della Fiorentina. Rischiosa ma dovuta, soprattutto in un momento così delicato per la squadra viola. Ci aspettiamo, ovviamente, qualcos’altro dalla società, magari l’ufficialità degli acquisti di Behrami e Neto, ma intanto registriamo un primo segnale positivo. A Cesare quel che è di Cesare.