VIOLA,GUARDATI ALLO SPECCHIO di T. Loreto

19.04.2010 00:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
VIOLA,GUARDATI ALLO SPECCHIO di T. Loreto

Cala il sipario sulle speranze europee della Fiorentina. Francamente apprezziamo il tentativo di Montolivo e compagni di rilanciare ancora una minima fiducia in una qualificazione europea, ma adesso sperare sembra davvero impossibile. Cinque punti in quattro partite sembrano un solco impossibile da saltare, a meno di improvvisi svenimenti di qualche diretta concorrente. Ma se, da un lato, ancora resta un briciolo di tempo prima di chiudere definitivamente la stagione, quel che stona è il crollo mentale della squadra nell'ultimo mese. Un crollo, ci permettiamo di pensare, figlio di un momento in cui nella stessa Fiorentina è mancata quell'introspezione necessaria per capire dove si sbaglia e dove si può correggere il tiro. 

Quella Fiorentina che ci aveva abituato a rush finali che sapevano d'impresa oggi non c'è più. Ed è forse questo il segnale più inquietante di un ciclo che sembra agli sgoccioli. Un tempo, i viola, a primavera sbocciavano. Oggi crollano. Una squadra sbriciolata dalle assenze, dagli infortuni (per restare in linea con le parole di Prandelli) ma anche priva di una convinzione mentale venuta meno gara dopo gara. Sempre più molli i gigliati, da Catania in poi. Punti perduti per strada e ben quattordici sconfitte che segnalano pericolosamente come una certa impostazione, durata la bellezza di quattro anni, oggi necessiti di un radicale cambiamento. E, possibilmente, anche di un epilogo meno soporifero di quello andato in scena a Bergamo. Con una squadra che, volendo definirla con una certa bontà, è apparsa fastidiosamente svogliata.

E allora, mutuando quel che lo stesso capitano Montolivo ha confessato a fine gara, è tempo davvero di fare chiarezza. Perchè forse certe tempeste interne, alla fine, hanno allagato anche gli spogliatoi. Serve chiarezza, si sa, è ripetitivo dirlo. Ma non per i giornalisti che la chiedono ormai con cadenza insostenibile. E nemmeno per i tifosi che, tuttavia, la meritano dopo mesi di mal di mare. La chiarezza, oggi come oggi, serve maledettamente alla Fiorentina. A sè stessa. Alla sua dirigenza. Alla sua guida tecnica. Cosa sarà la Fiorentina interessa a tutti, ma ad oggi di trasparente c'è solo il fatto che, con grandissima probabilità, non farà l'Europa. E allora serve ripartire. Possibilmente con una certa programmazione. Chiara, limpida, dettagliata. E tecnica. Lontano cioè da concetti propri dell'economia, poco inclini alle dinamiche del pallone. Perchè, altrimenti, il rischio è che il caos prenda il sopravvento. E a giudicare da quel che abbiamo visto a Bergamo, l'emorragia è già cominciata.