RESET
Prendiamola così, non possiamo farne un dramma...e il prestito battistiano ci sia concesso come ulteriore, ultimo, saluto dal Mister. Il cui ringraziamento, per inciso, resta fra i gesti più belli (e sono tanti) espressi negli ultimi cinque anni. Con quella lettera che, via mail, ha fatto il giro dei media cittadini e non, si è ufficialmente chiusa l'era Prandelli. Un'era che resterà, certamente, nella storia della Fiorentina, ma che già da oggi, da adesso, deve essere necessariamente archiviata. Perché la Fiorentina, prima di tutto, va avanti.
E poi, ufficialmente, si apre oggi l'era Mihajlovic. Dicendolo con la voglia, fin da adesso, di non volerla considerare come il "dopo-Prandelli". Ma semplicemente come la ripartenza di una Viola che, fra l'altro, oltre al nuovo allenatore ha già trovato anche un nuovo tassello. E che tassello. Fosse solo per l'asta che Real Madrid e Juventus sembravano disposte a sostenere soltanto un'estate fa. Con D'Agostino il mercato della Fiorentina è partito col botto, senza comunque escluderne altri in futuro. Che sia in entrata o in uscita.
Quel che più conta, a cominciare da oggi, è allora dare un nuovo avvio. Uno scossone. Una sterzata, una ripartenza, dopo gli ultimi mesi fin troppo nebbiosi. La Fiorentina riparte con Mihajlovic. Il resto lo racconteranno le prossime settimane di lavoro firmate Pantaleo Corvino. La certezza, il diesse, di questa Viola chiamata a un anno tanto delicato quanto affascinante. La scelta del funambolo delle punizioni, in tal senso, sa tanto di coraggio. E allora, una volta premuto il reset necessario per ripartire da zero, stiamo a vedere cosa combinerà la nuova Fiorentina che nasce oggi.