UN BRUTTISSIMO FINALE Di T. Loreto
E' un finale triste, amarissimo, quello che si sta concretizzando per la Fiorentina di questa stagione. Un finale che non rende merito a quanto di buono fatto fino a oggi e a quanto di buono, ancora, si possa fare. Un finale che, però, impone sempre di più scelte chiare, trasparenza e chiarezza sul da farsi. L'ennesimo crollo andato in scena ieri al “Franchi”, quindicesima sconfitta stagionale in campionato, mette in mostra crepe preoccupanti. All'interno del gruppo e non solo. Con una società che, a oggi, continua a limitarsi a qualche proclamo alla stampa nemmeno troppo convinto.
L'episodio del rigore, il secondo dopo quanto accaduto contro il Genoa, testimonia uno stato d'animo diviso all'interno persino dello spogliatoio. Perchè altrimenti non è giustificabile il gesto di Vargas che va, di nuovo, contro le decisioni dell'allenatore. E poco cambia la multa che Corvino prometterà di comminare al giocatore se, dopo la prima circostanza, si continua a ripetere l'errore. La squadra sembra non voler più seguire l'allenatore. Il tecnico, dal canto suo, ha fatto marcia indietro sulla necessità di un rinnovo e di un progetto a lunga scadenza che possa ripartire dalla prossima stagione. Intanto fioccano gli infortuni e i tre di ieri sono roba da record. La società, infine, in attesa di avere di nuovo un presidente effettivo rilancia la volontà di confermare tutti seppure le voci del calciomercato siano già in fermento praticamente su tutti i big della rosa.
Il gruppo ha mollato, questa è l'unica certezza. L'ha fatto all'indomani dell'esclusione dalla finale di Coppa Italia, dimostrando di non credere mai fino infondo all'Europa League. La stagione gigliata, perciò, crolla rovinosamente in un campionato mai così deludente dall'avvento di Prandelli sulla panchina. Mancano tre gare alla fine, 270 minuti per decidere definitivamente chi è da Fiorentina e chi no. Aggiungendo anche quelli che sono stati gli indizi arrivati fino a oggi. Ma nel capire questo è necessario capire, fin da subito, anche che Fiorentina sarà quella della prossima stagione. Altrimenti il rischio è quello di rimanere, per tutto il prossimo anno, prigionieri dei dubbi e delle incertezze che hanno squagliato questa squadra al primo sole primaverile.