MOENA, Fiorentina Special, un progetto d'integrazione
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A Moena, nel penultimo giorno del ritiro viola, è arrivata una rappresentanza di Fiorentina Special, un gruppo di atleti con disabilità affiliato con la Fiorentina che in questi giorni sta respirando l'aria della prima squadra in Val di Fassa. Claudia Quattrone, facente parte del gruppo marketing dei viola, ha introdotto l'evento prima di lasciare la parola a Matteo Fazzini, coordinatore di Fiorentina Special, e Claudio Beretta, dirigente dell'Ossona (una società affiliata alla Fiorentina nell'ambito di questo progetto):
Matteo Fazzini Fiorentina Special: "Il percorso sportivo e agonistico dà dignità a quello che i ragazzi fanno ogni anno. Il risultato ci gratifica. Abbiamo vinto il campionato regionale toscano al secondo livello (a seconda dei livelli calcistici). Con Bari e Napoli ci siamo tolti grandi soddisfazioni. Fermo restando che tutto quello che facciamo ha come scopo risultati in ambito sociale. Noi di Quarto Tempo, che abbiamo la fortuna di essere vicini alla Fiorentina, abbiamo avuto la possibilità di sentirci parte della famiglia Fiorentina. Quando i ragazzi indossano le maglie della Fiorentina per loro vuol dire tanto. Ringrazio ancora la Fiorentina, dalla presidenza al responsabile della comunicazione. Siamo contenti di essere qua con i nostri amici dell'Ossona. In futuro troveremo un nome migliore di Fiorentina Special, intanto questa è una grandissima occasione per socializzare e stare insieme".
Claudio Beretta, dirigente dell'Ossona: "Questa iniziativa è nata qualche anno fa, siamo tra le squadre fondatrici di questo movimento. Mi ricordo quando andavamo a tirare fuori ragazzini da casa perché i genitori si vergognavano. Abbiamo cominciato a creare una squadra e c'è stata l'occasione di iniziare questo progetto che ha alla base l'integrazione tra ragazzi normo-dotati e ragazzi con disabilità. Da lì è nato il primo campionato lombardo sperimentale, con affiliazione a squadre di Serie A. A noi è capitata la Fiorentina: erano abbinamenti casuali ma penso sia un segno del destino. Con loro condividiamo alcuni ideali. La Fiorentina è una grande famiglia come lo siamo noi. Noi siamo anche l'unica squadra di dilettanti che ha all'interno una compagine che non vogliamo chiamare "special", è una squadra come le altre. Si allenano sullo stesso campo e con le stesse strutture e questo fa crescere la loro autostima.
(In foto Matteo Fazzini e Claudio Beretta).
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