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Una settimana all'insegna di lavoro e silenzio, il futuro inizia dopo Udine

Una settimana all'insegna di lavoro e silenzio, il futuro inizia dopo UdineFirenzeViola.it
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Ieri alle 19:00Copertina
di Luciana Magistrato

La vittoria ha disteso un po' gli animi in casa Fiorentina, anche se al Franchi non c'è potuta essere una festa di fine anno come la stagione fino a qualche settimana fa lasciava prevedere. I cori contro Palladino, Pradè e in parte verso la proprietà hanno lasciato un po' di amaro in bocca ai viola che, oggi alla ripresa, hanno ripreso a lavorare ancora più forte al Viola Park per non lasciare, domenica sera ad Udine, nulla di intentato. Il destino è anche nelle mani della Lazio che giocando in casa farà di tutto rimanere davanti e occupare l'ultimo posto disponibile per l'Europa. I biancocelesti possono sceglierne addirittura la portata, la Fiorentina può solo riacciuffare la Conference in caso di un passo falso della squadra di Baroni (e la vittoria ad Udine).

Ossatura
E se la squadra è tornata appunto al lavoro, anche in società si lavora per ripartire, dopo Udine, più forti di prima e correggendo errori purtroppo fatti quest'anno. Si pensa già ad un'ossatura sulla quale poggiare le basi perché questa stagione, anche se non ha dato subito dei risultati (domenica servirebbe un mezzo miracolo, ammettiamolo) sia l'inizio di un percorso. La società intende ripartire De Gea, Gosens, Dodo (il rinnovo è pronto da mesi), Kean e probabilmente Fagioli. Cui vanno aggiunti altri elementi che in stagione hanno fatto comunque bene e nuovi rinforzi all'insegna della qualità.

Riflessioni
Raffaele Palladino ieri sera è stato chiaro, per lui il futuro è l'Udinese. Ma è normale che per continuare sulla panchina viola, pur con il prolungamento del contratto fatto da Rocco Commisso (non uno a caso), occorre sedersi a tavolino e capire cosa non è andato e cosa sì e se certe mancanze si possono correggersi e in che modo. D'altronde proprio quella fiducia data da Commisso poi è stata disattesa, visto che nel giro di poco la situazione è precipitata. Sul piatto delle valutazioni la gestione del gruppo e dei singoli oltre alla qualità e l'identità di gioco, parametri calcistici da cui non si può prescindere. Ma di questo se ne riparlerà a bocce ferme.