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Se il mercato invernale passa prima dal campo

Se il mercato invernale passa prima dal campo
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di Tommaso Loreto

Logico che Vanoli sia il primo a stoppare qualsiasi discorso sul futuro, altrettanto che la Fiorentina debba necessariamente farsi trovare preparata quando si apriranno le porte del mercato invernale. Mentre l’allenatore cerca di portare in campo il proprio approccio (probabilmente nuovo per il mondo viola) il ds Goretti ha il difficile compito di ripartire dai 92 milioni messi a disposizione di Pradè in estate, e cercare di correggere il più possibile una squadra il cui assemblaggio probabilmente non è mai avvenuto

Uscite obbligatorie
Intanto se qualcosa si è intuito su questo fronte dalla conferenza stampa di qualche giorno fa è che il budget potrebbe non essere dei più ampi, obbligando la società a prendere in considerazione qualche cessione. In questo le sfide che attendono Vanoli e la sua squadra saranno dirimenti per il destino di molti, anche perchè determinate decisioni potrebbero pure essere anticipate a gennaio. E’ il caso di Dodò il cui rinnovo, seppure tornato in ballo, resta sempre un punto interrogativo, ma anche di Comuzzo, da molti considerato l’elemento più sacrificabile, almeno in termini economici.

Vecchi obiettivi ritornano
E allora forse non è una coincidenza che proprio in difesa sia tornato d’attualità un profilo già seguito come quello del portoghese Diogo Leite dell’Union Berlino. Oltre che per la necessità di ritoccare un reparto oggi condannato a essere il peggiore della serie A è nelle uscite che la difesa potrebbe imporre i suoi tempi alla società, obbligandola a trovare un nuovo centrale anche se poi alla fine a partire fosse Pablo Marì piuttosto che il nazionale Under 21. Anche a centrocampo però è lecito attendersi la ricerca di nuovi profili, visto il bisogno d’inserire personalità in un reparto parso troppe volte fragile.

Elementi da rivalutare
Ovvio che molto dipenderà anche dalle scelte (di formazione e non solo) che vorrà portare avanti Vanoli, anche in mezzo al campo. Archiviato il richiamo a Fagioli, e con il solo Sohm che in questo momento sembra aver trovato un passo migliore di altri, è lecito domandarsi se persino Richardson non possa tornare utile al nuovo tecnico, rivoltando scenari di mercato che fino a poco tempo fa parevano molto più scontati. Più o meno come la partenza del marocchino adesso tutta da verificare in base al giudizio che fornirà il nuovo allenatore.