Qualche nota positiva non cambia una classifica orrenda, adesso la società sostenga Pioli

Tre pareggi, altrettante sconfitte. E poi i pochi gol all’attivo, i troppi al passivo, oltre un impianto di gioco come minimo ancora precario. Alla seconda sosta dell’anno la Fiorentina arriva con le ferite di un pugile all’angolo, il k.o. con la Roma rende la classifica ancora più brutta, e il calendario alla ripresa del campionato non promette niente di buono. Insomma gli ingredienti per due settimane da horror ci sono tutti, ma mai come adesso servirà tenere i nervi saldi
La società difenda e supporti il tecnico
Di certo ieri a fine gara il club ha ribadito tutta la propria fiducia nei confronti di Pioli, escludendo qualsiasi ipotesi di cambio alla guida tecnica. Adesso però serve che il tecnico sia accompagnato lungo un momento delicato, magari sostenuto di fronte a determinate valutazioni e difeso anche davanti a uno spogliatoio che deve cambiare passo. Perchè la sensazione che al di là delle responsabilità di Pioli ci sia una squadra costruita con più di una lacuna si fa forte, e perché determinate scelte operate in estate adesso non stanno funzionando, senza contare che in campo non stanno rendendo i protagonisti della scorsa annata e non può essere sempre e solo l'allenatore a risolvere tutti i problemi. Peraltro in un momento del genere va soppesato anche il malumore generale nei confronti del ds Pradè, segno che in casa viola i nodi da sciogliere sono un po' ovunque.
Note positive
Intanto contro i giallorossi andranno tenute di conto le note positive emerse soprattutto nel primo tempo, con un pressing inizialmente efficace, con il primo gol in campionato di Kean e con un Fazzini che ha certamente fatto meglio di Gudmundsson. Contando i pali e le occasioni poi sprecate nella ripresa da Piccoli e Gosens la Fiorentina ha ragione a recriminare per il risultato finale, e soprattutto c’è da credere (almeno stavolta) ai progressi che Pioli dice di aver visto. La squadra ha perso e non è certamente guarita, ma per oltre un’ora di gioco ha chiuso la Roma nella sua metà campo e avrebbe meritato (come minimo) un altro gol.
I soliti problemi
Sul tavolo restano tuttavia parecchi problemi irrisolti, a cominciare da una difesa di nuovo punita su calcio piazzato (il secondo gol di Cristante è il quarto gol al passivo da palla ferma) per arrivare a un centrocampo che non riesce a cambiare ritmo. Senza Fagioli, Nicolussi Caviglia e Mandragora a tratti stentano, mentre ancora peggio va Gudmundsson ormai diventato un caso, e certamente avulso da qualsiasi gioco. Mentre prosegue il dibattito sulle due punte, con Kean che segna quando è solo mentre nella ripresa finisce in ombra per la presenza di Piccoli, è lecito attendersi da Pioli correttivi per intervenire su quei dettagli ai quali il tecnico ha dato la responsabilità delle sconfitte. Perchè ancora non è il caso di farsi prendere dal panico ma è altrettanto vero che di questo passo la Fiorentina rischia di dover fare un campionato opposto a quello che immaginava.
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