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Ingorgo in uscita: Viola Park in overbooking. Da Ikoné a Nzola, tante cessioni da fare, ma mancano offerte

Ingorgo in uscita: Viola Park in overbooking. Da Ikoné a Nzola, tante cessioni da fare, ma mancano offerteFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024
Ieri alle 19:00Copertina
di Alessandro Di Nardo

Non sarà come il 'tappo' stradale che si è creato in questi giorni sul ponte all'Indiano, ma la Fiorentina deve fare i conti con un ingorgo dalla difficile risoluzione in uscita. Tutto causato dall'esercito di prestiti di rientro (diciotto!) pronti a occupare il Viola Park dal prossimo 14 luglio: con i calciatori già presenti in rosa e aggiungendo i reduci dai prestiti si sfiorano le 40 unità, un gruppo squadra eccessivo, che andrà tagliato al più presto per evitare un Viola Park da overbooking stile spiagge bianche le domeniche di agosto. Il traffico nel quartier generale viola andrà smaltito partendo dalle cessioni più importanti e, quindi, dai profili più ingombranti. Il riferimento va a Jonathan Ikoné, Christian Kouamé, M'Bala Nzola, Antonin Barak, Josep Brekalo e Riccardo Sottil, sei personaggi in cerca di squadra dopo aver più o meno floppato all'unisono nelle recenti esperienze lontano dalla Toscana.

La loro permanenza a Firenze pare scaduta, anche se Stefano Pioli avrà l'ultima parola su tutti loro. E se è vero che Barak - storie instagram alla mano - sembra lanciare messaggi chiari verso la società, sfidando la calura di questi tempi per allenarsi col kit da gioco della Fiorentina, un altro dei sei in uscita potrebbe essere 'trattenuto' da Pioli. Si tratta di Sottil, reduce da un semestre da comparsa al Milan: il rapporto tra Pioli e il classe '99 risale a sei anni fa, quando proprio Pioli lo lanciò in prima squadra. E lo stesso tecnico emiliano si riserva di valutarlo, magari in un altro ruolo - spostandolo più indietro, da esterno a tutta fascia dalla parte di Dodo-.

I punti interrogativi riguardano quindi Barak e Sottil, mentre gli altri proveranno a non disfare neanche le valigie. Il problema è che la più antica legge del mercato non si può aggirare: senza offerte non si può vendere. Vale per Ikoné e Nzola, che hanno estimatori in A (il francese piace al Torino, l'angolano a Parma e Genoa), ma nessuno ancora ha avanzato un'offerta concreta, con i club in questione che sembrano intenzionati a trattare per un ennesimo prestito, vale a maggior ragione per Kouamè, in questo momento ai box per la lesione del crociato rimediata a inizio aprile. Un attaccante 'rotto', che notoriamente ha una repulsione per il gol e che in più ha uno stipendio completamente fuori scala (1,7 milioni l'anno): in caso riuscissero a piazzarlo, per Pradè e Goretti, si tratterebbe quasi di un capolavoro.