Fiorentina, il mercato del “no”: nessuna cessione dei big, nessun compromesso, neanche all'ultimo. Segnale chiaro per alzare l’asticella

Non servono colpi di teatro per lanciare un messaggio forte. A volte basta resistere. Il mercato estivo 2025 della Fiorentina si è chiuso senza fuochi d'artificio in uscita, ma con una presa di posizione netta: i migliori restano a Firenze. Nessuna cessione di rilievo, nessuna trattativa aperta per i titolari, nessuna plusvalenza last-minute. Un segnale forte, che va letto come una svolta nella strategia del club: questa volta non si costruisce per vendere, ma per vincere. La Fiorentina ha chiuso il mercato con nessuna cessione di peso, nessun compromesso al ribasso, nessuna smobilitazione mascherata. Questa volta l’obiettivo è stato uno solo: alzare l’asticella. E per farlo, a Firenze hanno scelto la via più difficile, ma anche più ambiziosa: trattenere i migliori e blindare il futuro. La cartolina finale del mercato gigliato racconta molto più di quanto dica la lista degli acquisti.
Certo, ci sono stati innesti mirati e importanti, ma ciò che colpisce è quello che non è successo: nessuno dei titolari è partito. È rimasto Gudmundsson, riscattato dopo un lungo inseguimento. È rimasto Fagioli, una scommessa tecnica e umana vinta dal club. È rimasto anche Gosens, dopo settimane di voci e tentazioni. E non solo: la dirigenza ha messo nero su bianco i rinnovi di due nomi pesanti come David De Gea e Moise Kean, a testimonianza di una volontà precisa di consolidare lo zoccolo duro. Ma la vera forza della Fiorentina, in questa sessione, è stata quella di dire no. Di resistere al canto delle sirene, anche quando i numeri cominciavano a far tremare i polsi.
Lo sa bene l’Atalanta, che nelle ultime ore di mercato ha provato a strappare Pietro Comuzzo con un’offerta da circa 25 milioni di euro. Una cifra importante, che però non ha nemmeno scalfito il muro eretto da Daniele Pradè e Roberto Goretti: per il difensore classe 2004, la Fiorentina ascoltava solo proposte da almeno 35 milioni. Lo stesso copione si è ripetuto con la Roma, che ha tentato il colpo Niccolò Fortini offrendo 3 milioni per il prestito e altri 13 per il diritto di riscatto. Anche in questo caso, risposta secca: il classe 2006 è considerato uno dei talenti più promettenti della rosa viola, e al Viola Park nessuno ha intenzione di privarsene a cuor leggero. Anzi, si punta forte su di lui, già da questa stagione.
Infine, un altro no la Fiorentina lo ha detto per Rolando Mandragora, al Real Betis. La squadra spagnola ha provato ad affondare per il centrocampista, con cui la società viola sta trattando il rinnovo, con una proposta da 4 milioni. Troppo poco, la Fiorentina ha fatto spallucce e ha rifiutato anche questa. In un’estate in cui tanti club hanno sacrificato pedine importanti sull’altare del bilancio, la Fiorentina ha scelto la strada dell’identità. Ha tenuto, ha rilanciato, ha blindato. E lo ha fatto anche dicendo “no”, con convinzione, con lucidità, con una strategia ben precisa. Costruire una squadra ambiziosa per fare il salto di qualità.
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