RFV

D'Aversa: "Fiorentina brava a uscire dalle sofferenze. Consigliai Pongracic e Fazzini a top club. Piccoli farà 10/12 goal"

D'Aversa: "Fiorentina brava a uscire dalle sofferenze. Consigliai Pongracic e Fazzini a top club. Piccoli farà 10/12 goal"FirenzeViola.it
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:00Copertina
di Luciana Magistrato

Roberto D'Aversa, allenatore del Lecce nella stagione 2023/24, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola nel corso di "Viola Amore Mio" partendo dall'analisi dell'inizio di stagione deludente da parte della Fiorentina: "Anche inaspettatamente si sta rivelando una sorpresa negativa. Quest'estate quando c'è stata la costruzione della squadra il club ha operato ed è stato uno dei più attivi. i risultati non gli stanno dando ragione ma credo che l'allenatore e i dirigenti abbiano l'esperienza per uscire fuori da questo momento. Manca il risultato ed è normale vedere tutto nero".

Fiorentina-Lecce è comunque una sfida salvezza
"Purtroppo si ma la Fiorentina deve giocarla nella maniera giusta. Però ripeto, lo staff tecnico e dirigenziale hanno esperienza e qualità per uscire da questa situazione".

E' necessario calarsi nelle mentalità giusta per uscire dalla zona retrocessione?
"Sarebbe importante capire il momento ma non credo ci sia qualcuno nella squadra che non lo ha capito. Forse pesa anche il fatto che lo stadio non è completo e non c'è la massima presenza del pubblico. In questo momento la cosa fondamentale è la compattezza da parte di tutta la squadra insieme a tutto l'ambiente. Firenze è abituata alle sofferenze ed è sempre stata brava a tirarsene fuori"

Quanto è importante avere uno staff di cui l'allenatore si fida? Quali sono i pregi del suo vice Tarozzi, ora nello staff di Pioli?
"Tarozzi è stato importante per la mia formazione all'inizio. Lui aveva già esperienza, lavorando come team manager e collaboratore di campo. Mi ha dato una grandissima mano ed era una persona complementare con il mio carattere. Quando giocavo ero abbastanza focoso mentre lui era più tranquillo e andava a sopperire alla mia forma caratteriale. E' fondamentale avere uno staff all'altezza, perché c'è un gran numero di calciatori a disposizione, quindi è fondamentale avere un gruppo di lavoro competente e che lavori con la tua stessa testa. I calciatori cercano sempre un alibi, soprattutto chi gioca di meno, quindi serve, dall'altra parte, una compattezza di intenti sotto tutti i punti di vista. Questo poi non vuol dire non avere confronti. Non voglio che il mio staff la veda come la vedo io, perché la vista di altre persone è importante. A me piace ascoltare il pensiero dei miei collaboratori, perché l'allenatore può non vedere delle cose che chiunque, all'interno dello staff, può invece vedere. Ognuno può trovare delle piccole sfaccettature che possono essere importanti per portare la squadra a rendere al meglio. Con Andrea (Tarozzi, ndr) abbiamo condiviso tantissimi anni belli, siamo rimasti in ottimi rapporti, quindi mi fa piacere che sia tornato in una bella piazza come Firenze".

Che ne pensa di Pongracic, giocatore da lei allenato a Lecce?
"Pogracic penso sia un calciatore potenzialmente molto forte. Parlo dell’esperienza che ha avuto con me. Ogni tanto lui commetteva degli errori. A Firenze, per esempio, quando pareggiammo, Pongracic fece un primo tempo in cui sarebbe stato da sostituire, poi, nel secondo tempo, dimostrò di essere forte. Ora ha più continuità ed esperienza, però potenzialmente è forte. L'errore fa parte di un sistema tattico. A volte il fatto di sapere che è forte, può portarlo a concentrarsi di meno. Nell'arco dei 90 minuti ha personalità e fa viaggiare la palla come i giocatori top".

Che ne pensa di Sohm, giocatore che ha avuto al Parma?
"Quando arrivò era molto giovane. Ora è tutt'altro calciatore. Era alla prima esperienza in Serie A, viveva da solo e questi aspetti non l'hanno fatto rendere subito. E' un giocatore completo che ha forza, tecnica, tiro, inserimento e anche fase difensiva. In questo momento ci si presta a criticare le caratteristiche di un singolo, ma il singolo non si esalta da solo, ma con la squadra".

Che ne pensa di Viti e Fazzini che ha invece allenato ad Empoli?
"Posso garantire che Pongracic, lo stesso Fazzini, li avevo consigliati anche ad altre squadre, che ora lottano per lo scudetto. Fazzini pensavo fosse solo un giocatore tecnico ma allenandolo ho visto che ha anche capacità di resistenza, è un giocatore completo, che sa fare anche la fase difensiva. A Firenze sta risultando essere sempre uno dei migliori. Nelle sua testa, però, gli deve scattare quella molla per capire che in campo deve determinare, perché sul terreno di gioco non esiste il giovane. Ad Empoli però, nei numeri, fece un campionato ottimo. Viti è un altro giocatore completo che può giocare sia a due che a tre. A livello mentale deve capire le capacità che ha, e mi permisi di consigliarli un libro: "il metodo".

Quali sono i margini di miglioramento di Piccoli?
"Sono sempre le aspettative a determinare i giudizi. E' arrivato in un grande club e in una grande piazza dove le aspettative sono alte. Piccoli però ha dei numeri importanti dal punto di vista fisico. Non ricordo attaccanti con le sue qualità. E' un giocatore completo, che tecnicamente sa calciare con entrambi i piedi, forte di testa. E' uno dei pochi che stacca con i due piedi ma che arriva comunque a prendere la palla di testa. Riesce a raggiungere i 120 metri sopra i 25 km di orari. Sono convinto che possa raggiungere i 10/12 goal. Può giocare anche con una seconda punta. Io a volte lo usavo addirittura come esterno."

Questa squadra è caratterialmente capace di tirarsi fuori da questa situazione?
"Sì, perché ci sono giocatori come Gosens, Mandragora, De Gea che hanno l'esperienza giusta. Anche Pablo Marì. Poi ripeto, c'è un allenatore con grandi qualità tecniche e morali. Ci sono tutte le basi per uscire da questa situazione anche perché il club ha raggiunto un livello europeo importante grazie anche al Viola Park. Mi auguro che la situazione in campionato e in classifica possa rispecchiare il valore reale del club".