YAGO, Il talentino spagnolo in bianconero si racconta
A diciotto anni è una della grandi promesse del calcio spagnolo. E veste la maglia della... Juve. E’ il calcio senza frontiere e della concorrenza massima. Quella che ha portato
Iago Falqué sotto la Mole, accompagnato da un carico di speranza e di aspettative da non tradire. Lo sottolinea la stampa iberica che continua a riservare grandi spazi per il talento ex Barcellona. Interviste su interviste, come quella di ieri apparsa su Marca. Iago, un talento precoce da scoprire, finora molto bravo con la Primavera, è stato anche convocato per il match di stasera contro la Fiorentina, con i grandi naturalmente.
PREDESTINATO Gestito dalla Img, è un giocatore già bello che creato, con un bel peso sulle spalle: deve sfondare. «Le cose a Torino stanno andando bene conferma il mancino tutto pepe e intraprendenza - , sto giocando con la Primavera e segnando alcuni gol. E sono stato convocato con la prima squadra. Difficile è stare lontano dalla famiglia, però il calcio è così, ho un’opportunità e la devo sfruttare. Mi aiuta mio nonno che è venuto con me ed è un grande appoggio. Mi aiuta ad ambientarmi ».
TEMPO LIBERO Fuori dal campo, poche distrazioni. « Mi dedico al football. Mi alleno e leggo, poi dipende. Un giorno sto a casa, un giorno vado al centro commerciale, o al cinema. Di solito ci alleniamo una volta sola e così ho abbastanza tempo libero». Il confronto con i big è stimolante. « Nedved, Del Piero & C. sono persone normali, grandi campioni ma ricchi di umiltà. Mi sorprende quando lavoro con loro il controllo del pallone che hanno. Sono simpatici e mi aiutano a progredire ». E con il mister? «E’ un rapporto come quello che ha qualunque giocatore con l’allenatore. Presto molta attenzione alle sue indicazioni, mi aiuta e si rapporta con me».
QUI SI SUDA Si raffrontano le due realtà conosciute. «Si dice che gli allenamenti siano più duri rispetto alla Spagna, ma non credo. Nel mio Paese non sono stato con la prima squadra però ritengo che tutto dipenda dal numero di partite, quando hai poco tempo ci possono essere esercizi più impegnativi. Di certo la gente è molto professionale, ma anche in Spagna la situazione è simile».
TENSIONE Non vede l’ora di esordire in Serie A, baby Iago. «Posso debuttare in qualsiasi momento, contare i minuti è complicato.
E’ quello che chiedo e per il quale sto lavorando. Ma è difficile. Ci vorrà un anno o due, e sarà quando lo riterranno opportuno. Nel calcio non si sa nulla». Il precedente di Luis Del Sol alla Juve, unico connazionale di Iago a vestire in bianconero. « E’ il mio sogno entrare nella storia della Juve. Perlomeno provarci. Riuscirci sarebbe un piacere. Speriamo di sì, lavoro e mi impegno per raggiungere l’obiettivo » . Quattro anni di contratto, poi si vedrà. «La Liga mi piace e la Spagna è casa mia, però nulla è prevedibile. Spero di trionfare qui e stare molti anni nella Juve ». E racconta del Barcellona, di Luis Enrique mister indigesto. «Non c’era accordo e decisi di accettare l’offerta della Juve. Ognuno ha le sue opinioni, voleva giocatori esperti » . Infine, la lotta scudetto «In Italia la competizione è più serrata rispetto alla Spagna, dove il Barça vola anche se nulla è definitivo, visto il Real. Ma i blaugrana restano i miei favoriti. Così come la Juve, che però ha un compito più complesso visto che anche l’Inter è molto forte».