YAGO, Il talentino spagnolo in bianconero si racconta

24.01.2009 17:27 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Tuttosport
YAGO, Il talentino spagnolo in bianconero si racconta
FirenzeViola.it

A diciotto anni è una della grandi promesse del calcio spagnolo. E ve­ste la maglia della... Juve. E’ il calcio senza frontiere e della concorrenza massi­ma. Quella che ha portato
Iago Falqué sotto la Mole, accompagnato da un cari­co di speranza e di aspet­tative da non tradire. Lo sottolinea la stampa iberi­ca che continua a riserva­re grandi spazi per il ta­lento ex Barcellona. Inter­viste su interviste, come quella di ieri apparsa su Marca. Iago, un talento precoce da scoprire, finora molto bravo con la Prima­vera, è stato anche convo­cato per il match di stase­ra contro la Fiorentina, con i grandi naturalmen­te.

PREDESTINATO Gestito dalla Img, è un giocatore già bello che creato, con un bel peso sulle spalle: deve sfondare. «Le cose a Tori­no stanno andando bene ­conferma il mancino tutto pepe e intraprendenza - , sto giocando con la Prima­vera e segnando alcuni gol. E sono stato convocato con la prima squadra. Dif­ficile è stare lontano dalla famiglia, però il calcio è co­sì, ho un’opportunità e la devo sfruttare. Mi aiuta mio nonno che è venuto con me ed è un grande ap­poggio. Mi aiuta ad am­bientarmi ».

TEMPO LIBERO Fuori dal campo, poche distra­zioni. « Mi dedico al foot­ball. Mi alleno e leggo, poi dipende. Un giorno sto a casa, un giorno vado al centro commerciale, o al ci­nema. Di solito ci allenia­mo una volta sola e così ho abbastanza tempo libero». Il confronto con i big è sti­molante. « Nedved, Del Piero & C. sono persone normali, grandi campioni ma ricchi di umiltà. Mi sorprende quando lavoro con loro il controllo del pal­lone che hanno. Sono sim­patici e mi aiutano a pro­gredire ». E con il mister? «E’ un rapporto come quel­lo che ha qualunque gioca­tore con l’allenatore. Pre­sto molta attenzione alle sue indicazioni, mi aiuta e si rapporta con me».

QUI SI SUDA
Si raffron­tano le due realtà cono­sciute. «Si dice che gli alle­namenti siano più duri ri­spetto alla Spagna, ma non credo. Nel mio Paese non sono stato con la pri­ma squadra però ritengo che tutto dipenda dal nu­mero di partite, quando hai poco tempo ci possono essere esercizi più impe­gnativi. Di certo la gente è molto professionale, ma anche in Spagna la situa­zione è simile».

TENSIONE Non vede l’o­ra di esordire in Serie A, baby Iago. «Posso debutta­re in qualsiasi momento, contare i minuti è compli­cato.
E’ quello che chiedo e per il quale sto lavorando. Ma è difficile. Ci vorrà un anno o due, e sarà quando lo riterranno opportuno. Nel calcio non si sa nulla». Il precedente di Luis Del Sol alla Juve, unico conna­zionale di Iago a vestire in bianconero. « E’ il mio so­gno entrare nella storia della Juve. Perlomeno pro­varci. Riuscirci sarebbe un piacere. Speriamo di sì, la­voro e mi impegno per rag­giungere l’obiettivo » . Quattro anni di contratto, poi si vedrà. «La Liga mi piace e la Spagna è casa mia, però nulla è prevedi­bile. Spero di trionfare qui e stare molti anni nella Ju­ve ». E racconta del Barcel­lona, di Luis Enrique mi­ster indigesto. «Non c’era accordo e decisi di accetta­re l’offerta della Juve. Ognuno ha le sue opinioni, voleva giocatori esperti » . Infine, la lotta scudetto «In Italia la competizione è più serrata rispetto alla Spagna, dove il Barça vola anche se nulla è definitivo, visto il Real. Ma i blaugra­na restano i miei favoriti. Così come la Juve, che però ha un compito più complesso visto che anche l’Inter è molto forte».