ROMA, La contestazione post-derby non si ferma...
Contestazione. Moderata, non violenta. Fatta da una parte della curva Sud. L’altra magari era meno d’accordo. Non tutti, insomma, la pensano alla stessa maniera. Succede. Qualche coro contro la società, contro la squadra. Uno stricione significativo, ad esempio. Eccolo: «Tutto l’anno vi abbiamo aspettato, un’altra volta non ci avete rispettato. Vergogna». Esposto nella parte alta della Sud, riferimento al derby perso e non solo. Poi un altro. Secco, così. «Vattene». Chi? La Sensi? Qualche giocatore? Ascoltati i cori e le prese di posizione di quella parte della curva, è facile pensare che quel «vattene» fosse riferito proprio alla Sensi, presidente della Roma. Perché durante la partita alcuni cori sono stati rivolti a lei, mai ai singoli giocatori, presi di mira più in generale, come squadra. «Rosella Sensi bla bla bla», si capiva. Poi, la precisazione via etere: «Il coro era Rosella Sensi sta ad allattà». Come a dire: la presidentessa è assente perché maggiormente presa dalla recentissima nascita della figlia Livia. Poi, «Sensi vattene», un coro di pochi. Molti, come detto, si sono schierati contro i giocatori.
Per esempio, i fischi durante il riscaldamento si sono sentiti. Hanno voluto ricordare il derby e più in generale tutta una stagione fin qui poco convincente. «Giocate quando vi pare», hanno cantato in più di un’occasione. Giocate quando vi pare, l’appunto, «tifiamo quando ci pare», la conseguente presa di posizione della tifoseria, o parte di essa. Poi. «Tifiamo solo la maglia». E la maglia hanno tifato. La squadra è stata incitata, ma prevaleva l’entità Roma. Roma soggetto di ogni coro a favore. I tifosi hanno cantato, incitando la squadra anche, e soprattutto, dopo la rimonta del Lecce. Dopo il pareggio dei pugliesi è arrivato timido un coro: «Ci avete rotto...», ma non erano tantissimi. Prevaleva l’incitamento per la Roma, anche perché viste le sconfitte di Genoa e Fiorentina, in Sud hanno cominciato a ricredere nell’aggancio Champions.
Per ricordare chi ha combattuto nel derby, l’eccezione è stata fatta per Pizarro. Durante la battuta di un caldio d’angolo sotto la Sud, il cileno si è preso uno scrosciante applauso dei tifosi. Consensi pure per Baptista che, quando ha lasciato il campo non ha certo preso fischi. Lui ha risposto battendo le mani. Applausi pure per Totti, perché è Totti e perché contro il Lecce ha segnato due gol, arrivando a quota 175 in carriera con la maglia (solo) della Roma. I tifosi sono delusi, ma a Firenze sabato contano di andare numerosi (2500, almeno). Perché la maglia va tifata sempre, soprattutto in questi momenti. E magari a Firenze andranno pure i tifosi abruzzesi della Roma, ospitati in tribuna Monte Mario ieri pomeriggio. La squadra, invece, partirà in treno: come per la trasferta di Napoli del 25 gennaio scorso.