PROTOCOLLO, Da CR7 ad ACF, è in crisi
La Gazzetta dello Sport dedica ampio spazio al commento della situazione legata al calcio in Italia e al coronavirus. Il modello NBA non può fare si dice, ma il protocollo imposto dalla FIGC è stato troppo spesso interpretato in maniera blanda. Lo stesso protocollo è diventato vulnerabile, soprattutto sulla questione della "bolla" in caso di positivo in squadra. Il concetto della "struttura concordata" è saltato: e le tanto "cattive" Asl sono state in qualche modo complici, dando il via libera perché ognuno se ne andasse a casa propria, a patto che uscisse solo per gli allenamenti, con un invito a evitare contatti sociali non proprio accolto a braccia aperte.
Poi il caso Cristiano Ronaldo, con il ministro Spadafora che dice pubblicamente che ha violato il protocollo dando vita a uno scontro senza precedenti, e infine il caso della Fiorentina, l'ultima crisi del protocollo. Una situazione imbarazzante, perché la Federazione da una parte ha posto il problema dell’uniformità delle decisioni delle Asl e del rispetto delle convocazioni per evitare sanzioni della Fifa, dall’altra si troverà costretta ad affrontare il caso con la procura federale. La domanda che la rosea pone è: siamo sicuri che le regole non vadano rese più stringenti?