FIORINI A RFV, Infortuni? Un problema culturale

12.09.2022 14:05 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
FIORINI A RFV, Infortuni? Un problema culturale
FirenzeViola.it

L'ex preparatore atletico, Stefano Fiorini, si è così espresso sulla Fiorentina a Radio FirenzeViola: "Col Napoli la Fiorentina ha giocato una partita di alto livello, poi sicuramente la Viola è diversa dallo scorso anno perché sono cambiati gli interpreti in posti chiave. Amrabat non è Torreira. Ciò che mi aveva esaltato l'anno scorso era Italiano: ho visto una squadra compatta, con idee nuove, organizzata, aggressiva. Quest'anno purtroppo è una Fiorentina diversa: sono convinto che non ci sia un problema fisico, bisognerebbe avere una serie di dati su cui basarsi. Se ripenso alla partita col Napoli avevo visto una bella Fiorentina. E' difficile sapere cosa è successo in questi ultimi giorni".

Ma qualche lacuna si era vista anche prima, no?
"Certi rischi dovuti al gioco alto si erano visti anche l'anno scorso, secondo me bisogna fare delle valutazioni diverse da un punto di vista fisico: non sono solo i minuti giocati a incidere sul fisico, ma anche gli stessi viaggi che alterano la condizione dei giocatori. Insomma, non è la partita quanto tutto il contorno".

Però se non si gioca su più fronti non si cresce...
"Non c'è dubbio, ora vedrete che con le trasferte sarà ancora più un disagio. Spesso si tratterà di destinazioni difficili, spesso senza aeroporti...".

Che idea si è fatto su Jovic?
"E' giovane, ha margini per recuperare le sue caratteristiche migliori. Il problema vero è l'inattività: si tratta di anni e non li recuperi in quindici giorni. Faccio un'analogia: chiunque conosca Kokorin mi ha parlato benissimo del russo, il problema è l'inattività. Su Jovic i giudizi sono prematuri, è preoccupante che fa vedere pochi spunti nell'arco della partita".

Sono preoccupanti i diversi infortuni occorsi in casa Fiorentina?
"Gli infortuni muscolari non sono mai calcolabili. Il motore dei calciatori va stimolato sempre, purtroppo in Italia si riesce a farlo andare al massimo. Tutte le settimane c'è una sorta di bollettino di guerra: questo mi fa riflettere. La soluzione non si trova perché se il calcio va in questa direzione, gli addetti ai lavori si devono adeguare".

Ma in Premier, dove c'è un ritmo incessante, come fanno?
"Gli allenamenti devono essere intensi. Bisogna andare al massimo dei giri. In Italia c'è un problema culturale, forse anche la nostra scuola di Coverciano bisognerebbe di rinnovasse".