Fattori: "Abbiamo pagato la poca unità tecnico-dirigenza, uno tra Palladino e Pradè deve mollare"

L'ex viola ed opinionista di Radio FirenzeViola, Sandro Fattori, è intervenuto a "Tempi supplementari" per parlare dall'attualità viola e il confronto con il Bologna di Italiano.
Cosa pensa della Coppa Italia vinta dal Bologna di Italiano? "E' una vittoria meritata dal Bologna, dispiace che Italiano di 4 finali 3 ne ha perse con la Fiorentina e la prima con il Bologna la vince. Però è stato bravo e il Bologna se la merita perché sta programmando. Se il tecnico ha gestito diversamente queste finali? Sì sta maturando come allenatore, sul vantaggio ha gestito benissimo la gara".
Sei anni di Commisso non sono serviti allo step? "Vero siamo sempre rimasti in quelle posizioni, ogni volta siamo vicini al salto non riusciamo a farlo. Difficile dire chi è il colpevole ma qualcosa manca e questo lo può trovare solo la società"
Guardando i singoli rossoblù, potevano essere viola? "Sai è complicato spiegare perché alcuni non siano arrivati alla Fiorentina perché magari in quel momento non ti serviva quel giocatore. Entrambi hanno problemi mi pare, il Bologna li ha superati meglio in coppa Italia, ma lì hanno meno pressioni, a Firenze non si accontentano se non arrivano vittorie".
Cosa è mancato per l'obiettivo? "Tutti hanno obiettivi, cinque o sei squadre si sono pareggiate come valori ma i risultati solo alcune li raggiungono. Ma rimanere in lizza su tutte le cose è sempre meglio, Italiano in questo era più scaltro di Palladino e infatti con il Bologna pur giocando alla Champions è rimasto attacco alla Coppa e al campionato. Noi a formazione completa siamo una buonissima squadra".
Colpevole la poca esperienza e poca ambizione nei fatti? "Non c'è stata una buona gestione, che nei risultati ci vuole. Noi abbiamo pagato tante cose. Abbiamo pagato che il discorso tecnico e quello dirigenziale non andavano di pari passo, sembravano disuniti. C'è stato un equilibrio in campionato che ti poteva portare a essere quinto ma anche nove, bastava lasciare da parte l'orgoglio e lavorare uniti per la Fiorentina. Al rammarico ci siamo arrivati prima di Venezia, ora è complicatissimo pur facendo sei punti. Spero in uno scatto d'orgoglio, ma hai perso l'occasione di lottare per qualcosa di importante contro il Bologna".
Serve un sergente di ferro come allenatore? "Non lo credo, di polso forse. Ma se Palladino rinnova e Pradè non lo sa... Doveva esserci Pradè al tavolo. Si vince tutti insieme. La società sembra non dare ruoli precisi. Anche a Venezia Pradè sembra averlo messo in discussione... Sperano nelle dimissioni di Palladino? Lì uno deve mollare".
Come saluta Italiano? "Non va, fischi o indifferenza? Uno si vuole contestare la squadra ma dall'altra parte c'è l'ex. A me sinceramente piace pensare alla Fiorentina, Italiano è al Bologna e ci stia, gli contesto solo che non ha mai detto di voler restare alla Fiorentina"
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