VISTA DALLA CURVA, Tra gelo e disgelo
Allarme gelo, Ferrovia chiusa per freddo. Sono state queste in settimana le premesse di questa partita. Una gara da record negativo di presenze allo stadio. Una gara per lo "zoccolo duro" della tifoseria. E io vado, scherziamo? Oggi c'è da curare con particolare attenzione l'abbigliamento, e così faccio, ma quando scendo di motorino sembro Fantozzi al suo arrivo a Courmayeur. Ed è solo l'inizio. Entro verso le 14.30, e mi rendo conto che sarà davvero una partita per pochi intimi. Il settore ospiti è vuoto, c'è solo uno steward: sarà dell'Udinese? Chissà. Si cerca di ripararsi dalla leggera brezzolina che ci spazzola il groppone e uno mi fa: "sto vento mi ghiaccia le vene". Vorrei sorridere, ma il principio di congelamento mi limita i movimenti facciali. Nei primi minuti succede poco, ma pretendere bel gioco con questo vento sarebbe ingeneroso. Generosissimo invece è Montolivo, che regala un pallone al limite della nostra area e Di Natale ci castiga subito, nell'incredulità generale. La reazione non è quella sperata e finisce per farne le spese Lazzari, che fino a metà primo tempo non ne azzecca una. I mugugni si sprecano, ma l'ex Cagliari per fortuna sua e nostra, piano piano riesce ad entrare in partita. Il supporto della Curva è quello che è, ma alcuni continuano a cantare eroicamente. Forse per scaldare anche se stessi oltre alla squadra. Ci si risveglia un attimo per un paio di cori contro il virtuale Teotino, responsabile Facebook dell'ACF, ma è un fuoco di paglia.
Per fortuna ci da una mano Benatia, in tutti i sensi, e il Bambino pareggia su rigore. Andare a riposo sull'1-1 è tutta un'altra storia, anche perchè nella ripresa avremo il vento a favore.
All'intervallo però la missione è una sola: la caccia alla solita bevanda calda a base di caffè e alcol che tanto ci piace. E' questione di vita o di morte, anche se ne servirebbe una cisterna. Purtroppo in Curva non la vendono, e sinceramente non si capisce il motivo, quindi raccogliamo i soldi e riusciamo a convincere uno steward a far passare uno di noi per comprarli in tribuna. Al suo ritorno è il tripudio, ma la gioia dura poco perchè dopo 20 secondi nelle mie mani si erano già freddati. Comunque ci voleva: voto 8. Nel secondo tempo i ragazzi ripartono più convinti, e la premiata ditta Pasqual-Cassani, entrambi tra i migliori oggi, ci porta in vantaggio: Si gode come maiali, anche se surgelati. Lo stadio si sveglia, anche per la spinta di un Amauri oggi impreciso e arruffone, ma generoso e combattivo. Basterebbe così poco. Poi ci pensa ancora il nostro campioncino a chiudere, almeno si pensa, la questione, ma non facciamo in tempo a far partire un paio di cori contro Guidolin che ci segnano subito il 3-2. Tocca quindi patire fino in fondo anche oggi, e per fortuna i minuti di recupero sono solo due, perchè non sento più le dita dei piedi. Al fischio finale solo applausi, o almeno ci si prova, ma io ho paura che mi si sbriciolino le mani tipo Terminator 2. Due vittorie di fila ci fanno tornare il sorriso, e sono un buon viatico per provare forse a ridare un senso a questo campionato. Ma la strada da fare è ancora tantissima. Le vittorie sono il miglior carburante il disgelo tra la Fiorentina, intesa come società, e i suoi tifosi. Intanto io, o ciò che ne rimane, mi avvio a casa a fare un bagno caldo.