UNA BRUTTA VIOLA, ITALIANO PERO' NON FACCIA CERTE AFFERMAZIONI
Com’è triste Venezia…cantava qualche anno fa Aznavour ma ieri sera hanno rispolverato questa vecchia canzone tutti i sostenitori viola che, chiaramente, non si aspettavano la brutta prestazione della Fiorentina allo stadio Penzo. Mi è venuto il magone perché mi sono ritrovata in un attimo allo scorso campionato, la Fiorentina mi pareva opaca e inconcludente come la passata stagione, in fondo la squadra quella è, e non ritrovavo il gioco, la sicurezza che il Mister aveva dato ai suoi ragazzi che mi sono parsi in confusione. La formazione è stata condizionata dalle nazionali o meglio dai rientri dei calciatori soprattutto quelli sudamericani ma sono dell’idea che in campo devono andarci sempre i migliori a meno che non siano fortemente menomati.
Non prendo nemmeno in considerazione l’ipotesi che sia stata sottovalutata la partita perché comunque l’allenatore abbia girato i titolari, con le sostituzioni effettuate, non è cambiato niente e, per assurdo, abbiamo giocato meglio negli ultimi minuti quanto siamo rimasti in 10. Proprio per questo non sono d’accordo con Italiano quando, davanti ai microfoni, rilascia questa affermazione: “abbiamo avuto la partita in mano per 96 minuti”. Anche no, Mister, non diciamo frasi di circostanza e non nascondiamoci dietro banalità perché a Venezia la Viola è stata brutta e lei non è riuscito a correre ai ripari. Non mi pare che la nostra squadra abbia preso a pallonate quella di Zanetti, un esterno destro qualsiasi (senza offesa) ha fatto ammonire tre calciatori gigliati, mi pare Odriozola, Amrabat e Sottil, condizionandoci la gara visto che quest’ultimo è stato poi espulso al secondo giallo. Abbiamo anche rischiato di rimanere in nove perché Terracciano è stato salvato dall’espulsione per un fuorigioco dell’avversario altrimenti saremmo stati costretti a giocare la prossima col terzo portiere. È andato tutto storto, può succedere, meglio se no, ma speriamo sia stata solo una serataccia.
Mi vengono infatti i brividi se penso alla teoria dello spogliatoio destabilizzato dalla querelle Vlahovic, se penso che si possa essere incrinato quel clima propositivo che ha contraddistinto questo primo spezzone di campionato quindi preferisco archiviare l’incontro come uno spiacevole episodio. È spiacevole non trovare un solo interprete da salvare dalla debacle veneziana ma la realtà è questa e spero fine a stessa perché quella di ieri è stata la peggiore partita col nuovo tecnico ma, come non era un “number one” prima non lo considero un “brocco” oggi.
Sarà colpa della statistica, degli eventi, della storia del calcio ma leggere che la Fiorentina è la squadra con la quale il Venezia ha vinto più partite in serie A mi fa quasi sorridere e la prima vittoria casalinga dei lagunari di questo anno, avvenuta proprio contro i viola, rientra nella vocazione a fare del bene da parte nostra. Meglio buttarla in caciara per stemperare la delusione provata dopo questa sconfitta che sinceramente non avevo messo in preventivo. Avrò sbagliato io, ma da tifosa pensavo che oggi avremmo avuto una buona posizione di classifica coi tre punti contro il Venezia che davo per scontati ma, anche stavolta, non c’è niente di scontato da queste parti.
La Signora in viola