UN K.O. CHE DÀ FIDUCIA

22.09.2021 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
UN K.O. CHE DÀ FIDUCIA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2021

Quando il cronometro del Franchi segnava il mai banale minuto 13, Handanovic era già sudato. Il portiere dell'Inter aveva già dovuto metterci parecchio del suo per fermare Gonzalez in uscita, il tiro di Vlahovic e quello da posizione defilata di Biraghi. Basterebbe soltanto il dettaglio in questione a raccontare come fosse scesa in campo l'ennesima Fiorentina rivista nella formazione, con Benassi terzino, con Sottil e non Callejon, e con il duo Bonaventura-Duncan davanti a Torreira.

Rapida, intensa e verticale come non appariva da parecchio tempo la squadra viola ha messo subito all'angolo l'Inter che non si aspettava una partenza del genere, tanto che rivedendo gli interventi del portiere nerazzurro il vantaggio di un gol pareva persino stretto. Insomma fino al pareggio di Darmian, più casuale che non costruito palla a terra, la Fiorentina non solo aveva giocato alla pari, ma era persino piaciuta di più.

E' stato insomma un sogno particolarmente lungo quello accarezzato dai tifosi che continuavano a darsi pizzicotti per appurare che tutto fosse vero, come tale svanito non appena la qualità dei singoli interisti è venuta fuori. Incassato il pari è parso evidente il contraccolpo rimediato dalla Fiorentina, e se il 2-1 di Dzeko è suonato come inevitabile conseguenza di una superiorità cresciuta minuto dopo minuto (e favorita dall'ingenua espulsione di Gonzalez che ora rischia di costare molto) il 3-1 finale testimonia il finale di gara al tappeto anche per inevitabile stanchezza.

Resta la bontà del percorso intrapreso da Italiano e dai suoi giocatori, resta una Fiorentina tambureggiante che ha spaventato i campioni d'Italia e che ha ancora ampi margini di crescita viste le sole cinque giornate fin qui disputate. Tutti fattori che confermano quanto di buono c'è nel lavoro di tecnico e squadra, anche di fronte a una sconfitta e a un secondo tempo in cui lentamente gli equilibri sono cambiati. Perché giocare a mille è certamente dispendioso, ma dannatamente divertente come del resto questa Fiorentina ha dimostrato di saper fare.