TERRACCIANO E GLI ALTRI: QUANDO LA COSTRUZIONE DAL BASSO È UN RISCHIO ALTO

02.05.2022 13:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
TERRACCIANO E GLI ALTRI: QUANDO LA COSTRUZIONE DAL BASSO È UN RISCHIO ALTO
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Ripartenza dal basso sì, ripartenza dal basso no. Negli ultimi anni la costruzione del gioco avviata dal portiere con l’abbassamento della linea difensiva è diventato uno degli argomenti di maggior discussione per gli amanti del calcio. Una netta frattura tra “giochisti”, ovvero coloro che ritengono indispensabile uno sviluppo dalle retrovie per superare pronti-via la pressione avversaria e quanti invece (specie in Italia) reputano troppo rischioso abusare dell’impostazione dal portiere, spesso non preparato nei suoi fondamentali a giocare con i piedi (la pratica della costruzione dal basso nasce infatti in Spagna, in particolare con l’esaltazione del gioco del Barça di Guardiola). Il risultato? Da un lato un gioco spettacolare, arioso e di dominio. Dall’altro, nella peggiore delle ipotesi, errori clamorosi che in particolar modo nelle ultime settimane si sono moltiplicati tra gli estremi difensori di tutta Europa e soprattutto tra quelli dei campionati italiani. 

Pietro, Ionut e Alex: così no
Non è in tal senso esente da colpe anche Pietro Terracciano, che ieri a San Sito al minuto 82 con un rinvio a metà tra lo sbilenco, il basso e l’incerto più che “costruito” ha “distrutto” dal basso: palla regalata a Leao che si è bevuto Milenkovic in area di rigore e ha realizzato il gol vittoria del Milan. Ma la topica dell’estremo difensore viola (che a onor del vero non è stato aiutato adeguatamente dalla linea difensiva, come ha sottolineato nel post gara anche Italiano, e che fino ad allora era stato uno dei migliori in campo) non è che l’ultima di tanti errori dei portieri che, nel tentativo di iniziare una nuova azione senza andare al rinvio lungo, hanno commesso errori anche ben più goffi del suo. Appena pochi giorni fa, sempre in Serie A, ci sono stati abbagli ben più illustri: Ionut Radu, nel recupero dell’Inter di mercoledì a Bologna, a pochi istanti dal 90’ ha recapitato sui piedi di Sansone il gol vittoria dei rossoblù mentre neppure una settimana prima Alex Meret aveva compromesso Empoli-Napoli offrendo il pallone a Pinamonti nella sua area piccola, dopo un rinvio attardato. 

Figuracce tra Serie B ed estero
Ma gli svarioni dei portieri chiamati a costruire dal basso non sono finiti qui: oltre all’errore di Maempaa in Venezia-Sampdoria (per il primo gol dei doriani con Caputo) anche in Serie B durante Perugia-Parma, sull’1-0 per gli umbri, Buffon ha mancato clamorosamente il controllo su un innocuo retropassaggio di Oosterwolde e ha permesso a Olivieri di segnare a porta vuota il gol forse più facile della sua carriera. Stessa sorte per Di Gregorio del Monza, che pur non avendo avviato in prima persona l’azione della sua squadra si è visto recapitare all’improvviso un retropassaggio dal compagno Barberis e incespicando coi piedi ha finito per farsi autogol. Chiusura con l’estero, anche se - ahinoi - chiama in causa un altro italiano: nello specifico Donnarumma, che ha contribuito all’eliminazione dalla Champions del suo Psg con un errore in costruzione che poi ha portato al momentaneo 1-1 di Benzema nel match del Bernabeu perso poi 3-1.