TAGLIO STIPENDI, Per ora Commisso controcorrente
In queste ore il mondo del calcio sta cominciando a farsi i conti in tasca, specialmente in ottica di guardare ad un futuro nel quale ancora non figura una rapida ripresa delle danze. Dalla Juventus, due giorni fa, è partita la prima iniziativa in tal senso, con calciatori e staff tecnico che - mediante un accordo con il club bianconero - hanno accettato una decurtazione degli ingaggi, con conseguente risparmio aggregato pari a tre mesi di stipendio, ed un respiro stimato per oltre 90 milioni di euro ai bilanci della società. La prima pietra è stata scagliata, e le altre?
Per quanto riguarda la Fiorentina, al momento il proprietario e presidente Rocco Commisso non ha ancora valutato alcuna azione, né ricevuto indicazioni di carattere economico e finanziario tali da richiedere ai propri tesserati un sacrificio sulle mensilità. I bilanci della società viola naturalmente non sono e non saranno esenti da perdite, ma rimangono comunque notevolmente alleggeriti - e risanati - dagli ultimi anni della precedente gestione. D'altro canto, poi, c'è pure la questione Mediacom: la grande azienda di tv via cavo sulla quale si poggiano le fortune di Commisso e di ACF, infatti, nonostante il lockdown, continua imperterrita a veder crescere il proprio fatturato, e con esso pure gli utili. Anzi, si potrebbe dire che difficilmente la quarantena verso cui stanno andando incontro gli Stati Uniti d'America, andrà ad incidere in negativo su un'azienda che di fatto fornisce forme di svago.
Commisso per il momento dunque sembra andare, o quantomeno pensare, controcorrente rispetto a tante altre realtà del calcio italiano. In senso più lato (vedi vari macro-temi) non sarebbe neanche la prima volta. Certo, però il miliardario italo-americano non ha alcuna intenzione di fare la voce ostinata fuori dal coro, e molto passerà dall'importante vertice in programma oggi nel tardo pomeriggio con le principali parti coinvolte - su tutte Lega Serie A ed AIC - dal quale potrebbe emergere una strategia comune, una strada uguale per tutti. In quel caso, Commisso si adeguerebbe senza troppi problemi, sempre nell'ottica di creare un unico blocco con le altre società del massimo campionato italiano.