SOTTO ATTACCO

11.05.2019 18:00 di  Tommaso Bonan   vedi letture
SOTTO ATTACCO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Tre giornate alla fine della stagione. Tre punti in palio per la classifica, oppure anche solo per l'orgoglio (tanto per citare Montella). Il tutto, con un contorno di polemiche (riaccese oggi dalle parole di DDV) e dubbi sul futuro che circonda entrambe le squadre (QUI il nostro resoconto del flash mob di protesta). In fondo le condizioni in cui versano Fiorentina e Milan - per certi aspetti - non si distanziano neanche più di tanto. Dalle difficoltà di classifica (in relazione agli obiettivi, ovviamente), fino ai punti interrogativi della prossima estate. Che mercato farà la Fiorentina? Cosa farà Chiesa? Che sanzioni arriveranno per il Milan dalla UEFA? Gattuso sarà ancora l'allenatore rossonero? 

In attesa di risposte, le due squadre si sfidano sul campo accomunate - ancora una volta - dai numeri che sono tutto tranne che positivi. Aprile e maggio, tanto per non andare troppo indietro nel tempo, sono stati due mesi da incubo per entrambe le squadre. Da una parte la Fiorentina con cinque sconfitte, compresa l'eliminazione in Coppa Italia, due pareggi e nessuna vittoria. Per il Milan invece due pareggi (con Udinese e Parma), due vittorie e tre sconfitte che hanno portato all'eliminazione dalla Coppa Italia e allo scivolone in classifica.

Come se non bastasse, a gravare sul cammino delle due squadre ultimamente ci ha pensato anche il rendimento disastroso delle punte. Piatek, ad esempio, ha segnato finora 21 gol in campionato ed è al terzo posto nella classifica cannonieri (al pari di CR7). Numeri ottimi, indubbiamente, che perdono però brillantezza se si pensa che il il polacco ha effettuato appena due tiri nello specchio della porta negli ultimi 292 minuti giocati in campionato. In termini ancora più semplici, il Milan ha il suo numero 9 che non segna da più di un mese. 

Non che le cose alla Fiorentina migliorino, parlando di attaccanti. Con lo stesso Montella che, in conferenza stampa, ha detto la sua a riguardo (o almeno c'ha provato): "Sono calciatori che hanno qualità maggiori in termini realizzativi di quanto abbiano dimostrato fino ad ora. E' inverosimile che la squadra abbia fatto solo due gol in cinque partite". I numeri però parlano chiaro: il trio offensivo formato da Chiesa, Simeone e Muriel - che ha portato un totale di 18 reti - proprio in queste ultime partite è totalmente a secco, certificando una sterilità d'attacco allarmante.

Allora a chi affidarsi? Sempre a lui, Federico Chiesa, il quale ha segnato il gol decisivo all'andata (0-1) e, in generale, è entrato in tre degli ultimi quattro gol segnati dalla Fiorentina al Milan in Serie A (una rete e due assist). La gara contro il Milan, insomma, per Chiesa e compagni è anche l'occasione per cercare di migliorare i numeri dell'attacco che, da inizio aprile, raccontano di 44 conclusioni verso la porta senza neanche un gol messo a segno. Trattasi - eventualmente - di una magra consolazione. Ma con questa classifica, alla Fiorentina non resta che accontentarsi di poco. Anzi, di pochissimo