SOFFERENZA CRONICA

SOFFERENZA CRONICAFirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2020
giovedì 29 ottobre 2020, 00:00Notizie di FV
di Tommaso Loreto

Cambia la competizione ma non la morale: la Fiorentina vince, passa il turno in Coppa Italia, ma da qui a dire che gioca un bel calcio ce ne corre. E dire che per come si era presentato il Padova al Franchi c'erano tutti i presupposti per tentare qualche esperimento o almeno provare a giocare divertendosi. Basti pensare che con i veneti costretti ad attendere risposte sui tamponi Mandorlini si è ritrovato inzialmente soltanto due riserve in panchina, ulteriore ostacolo per una compagine di Serie C che ha invece tenuto a lungo nell'angolo la Fiorentina.

Risultato a parte, la Fiorentina vista nel suo primo impegno di Coppa Italia non si è per niente discostata da quella vista in campionato, fragilità mentale inclusa, e se il 2-1 finale consente ai viola di accedere al quarto turno (dove affronteranno l'Udinese vittoriosa sul Vicenza) il gioco continua a essere un punto debolissimo al pari dei gol al passivo che regolarmente rendono i finali di gara un vero e proprio thriller.

Iachini cambia i singoli, ma l'assetto è sempre lo stesso come il rendimento del suo 352, e così se Venuti e Barreca hanno spazio per attaccare la profondità né Callejon né Cutrone riescono a dialogare o a rendersi pericolosi in area. Senza contare che ancora una volta avanti di due gol gli uomini di Iachini palesano fragilità mentali che spingono pure il Padova a credere nella rimonta. Solo nel finale, quando sono soprattutto i veneti a credere nel pareggio, l'ingresso di Ribery e Kouame favorisce un timido passaggio a un 343 molto più congeniale almeno per il reparto offensivo.

E' una fortuna perciò che il match si sia sbloccato subito, con il colpo di tesa di Venuti sul cross di Saponara, e che più tardi sia arrivato il raddoppio di Callejon, altrettanto che in entrambe le azioni le deviazioni dei difensori padovani abbiano favorito i gol, fosse solo per un secondo tempo in cui il Padova oltre ad accorciare le distanze è stato capace di mettere i brividi a tutti centrando anche un palo con Nicastro.

E d'altronde il tentativo di rientrare in partita dei veneti racconta di una Fiorentina rimasta mentalmente negli spogliato dopo l'intervallo, di nuovo, capace nell'arco dei 90 minuti di trovare conclusioni a rete e azioni manovrate solo in modo sporadico. Anche quando, nonostante un avversario abbordabile, in campo ci sono sia Callejon che Ribery. Segno che continuando su questa strada la sofferenza è destinata a diventare cronica.