SGUARDO ALLARGATO
Ieri in tarda serata il presidente della Federcalcio Gravina ha ribadito l'intenzione di "finire i campionati anche se si dovesse arrivare a luglio". Il percorso di avvicinamento al confronto con il Ministro Spadafora di domani prosegue, dopo che nell'assemblea di martedì le società di Serie A si erano riunite in video conferenza. Uno scenario che per forza di cose include l'incertezza che regna sovrana, ma che intanto sembra allargare il proprio sguardo anche a situazioni fino a oggi del tutto inedite.
Se già una ripresa delle attività rappresenterebbe un'incognita per le ripercussioni dello stop sulla condizione atletica e per i tempi stretti da dedicare al recupero della forma, il timing del ritorno alla normalità lo è molto di più. Senza contare il tipo di competizione che si profilerebbe con un eventuale sforamento a luglio o la stessa riorganizzazione del calcio mercato. Eppure, nonostante non manchino le divisioni tra chi vuol riprendere il prima possibile, pur in sicurezza, e chi la vede diversamente, il rischio di un annullamento porta con sè strascichi economici inquietanti, ed è forse anche per questo che è il realismo a farla da padrone.
La stessa Fiorentina che si avvia a chiudere la quarantena naviga a vista, sostenuta dalla presenza costante di Commisso a dispetto della distanza fisica e dele difficoltà che riguardano gli Stati Uniti, tanto da dover per forza di cose rimandare ancora la maggior parte delle decisioni.