RISPETTO E COMPRENSIONE

28.03.2021 16:00 di  Alessio Del Lungo   vedi letture
RISPETTO E COMPRENSIONE
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© foto di Federico De Luca

Il mondo del calcio unisce, regala emozioni stupende, permette di toccare il cielo con un dito e riesce a procurarti delle sensazioni difficilmente spiegabili a parole. Cesare Prandelli, come è stato ripetuto molto spesso, prima ancora che l'allenatore della Fiorentina, era un tifoso del club. O meglio, il tifoso. La decisione di dimettersi e lasciare la panchina gigliata è stata sofferta, la sua lettera toccante e piena di significati che hanno invitato un po' tutti a riflettere sul valore delle cose. Se una persona che ha iniziato la sua carriera da allenatore nel '90 ed ha raccolto risultati collettivi ed individuali di rilevanza, arriva a scrivere che "probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più" bisognerebbe solamente portare rispetto perché è difficilmente immaginabile che tutto sia stato fatto a cuor leggero e con il sorriso sulla bocca.

Prandelli in mattinata è tornato sul tema ed ha chiarito come nessun calciatore gli abbia mai mancato di rispetto, ma puntualizzato che il motivo della decisione è quello spiegato nella lettera di addio e che qualsiasi altra ricostruzione è frutto di pura fantasia. Un uomo che ha dato tanto a questo mondo, adesso è giusto che riceva anche i frutti di quanto ha seminato in carriera perché, se si può discutere l'allenatore sul piano tecnico e del rendimento offerto, non si può addentrarsi in una sfera che rischierebbe di ferire privatamente l'uomo. Nel calcio nessuno ha ragione e nessuno ha torto, ma situazioni come queste sono delicate. Cesare Prandelli merita rispetto da parte di tutti.