QUALCUNO IN FIORENTINA NE PARLA E SI PREOCCUPA DEL POPOLO VIOLA
Mi è venuto il dubbio di essere un gufo o una gufa in quando facente parte del genere femminile. Forse il fatto di essere “diversamente giovane” mi fa vedere le cose in modo più distaccato e l’esperienza di vita vissuta mi ha portato, e mi porta, a pensare che certe cose a Firenze non si possono fare. Non soffro di manie di persecuzione e potrei estendere il discorso all’Italia intera perché siamo tutti soggetti alle decisioni politiche, siamo tutti schiavi della burocrazia e chiacchierare riesce a tutti mentre operare a pochi. Questo cappello è legato al discorso della riqualificazione del Franchi e a tutto il caos che è scoppiato in questi giorni e che avvalora il mio innato scetticismo: per me uno stadio nuovo a Firenze non si farà e lo dico da sempre, non per portare jella.
Sono giorni che ci arrabbiamo all’eventualità di non poter giocare nel nostro stadio, a casa nostra, e ora potrebbe andare tutto a rotoli perché non so come si muoverà l’amministrazione comunale senza i fondi del PNRR visto che sono stati sollevati dubbi sull’ammissibilità del restyling degli stadi (con noi c’è anche Venezia) con questi contributi. Leggo di assicurazioni legate alla sovvenzione da parte di fondi nazionali, se non si potesse usufruire di quelli europei, ma mi pare che la questione si stia incasinando e non poco.
È stata una gara a calcolare i chilometri di distanza da Firenze a Modena, La Spezia, Reggio Emilia o altri, i tempi di percorrenza per arrivarci con un’ansia che sappiamo bene ha preso tutti coloro che amano e seguono la Fiorentina in casa (che potrebbe diventare sempre trasferta) e fuori (che potrebbe essere quindi la costante). Strutturalmente sono una persona che non si è mai interessata troppo di politica, non mi fido di nessuno perché troppo spesso veniamo intortati dai bla bla bla che poche volte corrispondono alla realtà e ai fatti. Purtroppo anche in questa querelle le discussioni sono diventate uno scontro fra diverse fazioni politiche e la storia non mi piace.
Attendo in questo senso le parole della società che è parte in causa di quello che sta succedendo e che subirebbe notevoli costi e disagi da un trasloco biennale dal Franchi. Sento e mi preoccupa non poco l’idea che Commisso possa frenare sugli investimenti legati al rafforzamento della squadra, mi preoccupa pure il fatto che alcuni calciatori possano non tollerare campionati “on the road” anche se il mio pensiero rimane egoisticamente legato ai disagi dei tifosi.
Qualcuno della Fiorentina però si è espresso sull’argomento e le parole partono da un profilo non casuale e cioè quello di capitan Biraghi. Il difensore viola in un’intervista ha dichiarato che il cambio di stadio, il fatto di giocare lontano da Firenze sarà penalizzante per loro e si preoccupa delle spese e dei disagi che dovrà sostenere il popolo viola. Bravo, grazie del sostegno e forse queste sono le uniche parole che mi trovano, per la prima volta, d’accordo con lui! Non voglio commentare il resto delle sue esternazioni perché mi pare che parli come Calimero “ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nero!”.
Cristianino io cerco di volerti bene ma a volte hai toppato coi tuoi atteggiamenti e sinceramente molte prestazioni mi sollevano dubbi sul tuo reale valore, quando prendiamo gol per tue disattenzioni, quando i tuoi cross vanno sistematicamente sull’avversario, ma per ora di meglio non abbiamo o forse si, vedi Terzic.
La cosa che comunque mi rincuora è che si torna a giocare, si torna a parlare di calcio, di formazioni e dell’Inter che andremo ad affrontare sabato. Spero che la sosta non abbia frenato il nostro rilancio, ma come gara di rientro non è certo semplice visto che i ragazzi di Inzaghi non vincono da un mese. La Viola inizierà questo aprile pesantissimo su tre fronti, con incontri uno dietro l’altro, e iniziare nel migliore dei modi sarebbe un buon viatico, una bella iniezione di fiducia.
La Signora in viola