PROVE TATTICHE

02.01.2020 00:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
PROVE TATTICHE

Mentre entrava la squadra viola al Franchi ieri pomeriggio, il cielo ha preso un bellissimo colore viola. Sembrava quasi un presagio di ritrovato entusiasmo viola, confermato dai cori e dall'affetto che ottomila persone hanno saputo tributare alla Fiorentina ma soprattutto a Beppe Iachini, accolto da applausi e dal classico "Picchia per noi". E per ora Iachini sembra sì picchiare duro, ma con il lavoro.  "L'altro giorno ha fatto lavorare la squadra dalle 9 alle 13, con lui si vede più intensità nelle sedute" è il racconto dei dirigenti soddisfatti, visto che qualche dubbio sulla tenuta e preparazione della squadra di Montella si era ormai insinuato in più di una persona. Così anche ieri il tecnico ha fatto svolgere quasi due ore di lavoro ai suoi ragazzi tra riscaldamento, corsa, esercizi atletici e tattica. E dalla partitella a campo ridotto emerge già qualche dettaglio tattico, a partire dal modulo, anche se Chiesa non ha partecipato (lavoro in gruppo al Franchi poi è rientrato al centro sportivo). Le prime indicazioni parlano di una Fiorentina votata all'attacco, con una difesa a quattro e un bel tridente davanti, orfano però dei suoi due talenti appunto (oltre a Chiesa, Ribery).

Così da una parte hanno giocato Brancolini, Venuti, Milenkovic, Caceres e Ranieri; Benassi, Badelj, Eysseric; Ghezzal, Boateng, Sottil. Dall'altra Terracciano, Lirola, Pezzella, Ceccherini, Dalbert, Zurkowski, Pulgar, Castrovilli; Montiel, Pedro, Vlahovic. Con le carte mischiate come in un allenamento di inizio settimana (la Fiorentina giocherà lunedì prossimo) a Bologna molto dipenderà dal rientro o meno di Chiesa (sembrano non esserci problemi) e se Iachini avrà il coraggio di metterlo nel tridente con i due giovani (finalmente insieme?) o se in quello più bilanciato come esperienza, con Boateng ed uno tra Sottil e Ghezzal o lo stesso Vlahovic. Insomma gli interpreti del 4-3-3 (ma c'è tempo di provare altro) sono ancora da definire, in attesa di capire se a centrocampo e in difesa le gerarchie restano le stesse. Certo sembra indicativo che Pulgar e Badelj fossero in due squadre diverse e nello stesso ruolo, ma d'altronde questo "doppione" lo aveva già denunciato Montella.