PRANDELLI E GLI INPUT DI MERCATO: NO AGLI SCONTENTI DI ALTRE SQUADRE E...
"Prima gli esuberi", hanno detto così Prandelli e Pradè nei giorni scorsi parlando di mercato. E infatti il primo colpo di mercato della Fiorentina è in uscita. Saponara infatti, nonostante qualche sprazzo di partita negli ultimi tempi, è approdato alla corte di Italiano, uno degli allenatori che con lo Spezia sta creando non pochi problemi anche alle blasonate, per avere spazio e per rilanciarsi. Con lui si cercherà una soluzione per Montiel (non più convocato) e possibilmente per Eysseric che già in estate non rientravano nei piani viola. E ci sarà da definire con il Verona la situazione di Benassi che per ora deve ancora recuperare dall'infortunio. Poi ci sono gli scontenti, giocatori che piano piano sono usciti dal radar di Prandelli.
Il primo è Cutrone, ormai non convocato per la terza partita consecutiva. Il giocatore ha cambiato anche procuratore, passando da Branchini a Pastorello, e il club dovrà trovare una soluzione con il Wolverhampton, che detiene il tesserino. Ma dietro di lui ci sono altri due o tre giocatori che chiedono spazio e sono scontenti, Kouame (quello con più mercato in Italia e all'estero anche se per ora la Fiorentina - che ieri ha parlato con l'agente - vuole valutare e aspettare. Prandelli da parte sua gli chiede "più convinzione quando sta per entrare in area di rigore"), Duncan (offerta del Torino), Pulgar (che piace in Spagna) e forse Lirola (tanto che i viola avrebbero chiesto Malcuit al Napoli).
In estate per questi giocatori sono state rifiutate delle offerte ma il loro rendimento non è al massimo ed ora si valuta il da farsi, certo senza svendere e senza fretta. Quello che chiede il tecnico però è di avere una panchina all'altezza, perché "I cambi danno sempre un valore aggiunto" ha detto.
Chi arriva dunque? I nomi sono i soliti, a partire dal laziale Caicedo che domani i viola potranno valutare di persona in campo. E su questo fronte è ancora Prandelli a dare delle indicazioni alla dirigenza: "Gli scontenti ci sono in tutte le squadre, magari noi ne abbiamo più di altre. Io ho detto subito ai miei giocatori che se non volevano stare qua potevano dirlo. Non vorrei però, in cambio, prestiti o scambi con giocatori scontenti di altre squadre". Dulcis in fundo Callejon, per lui il problema sembra tattico e dunque irreversibile perché il tecnico è stato chiaro: "Sul mercato le indicazioni saranno per il 3-5-2" perciò per lo spagnolo non ci sono tante speranze anche se "si allena con grande professionalità".