PERSEVERANZA

24.02.2020 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
PERSEVERANZA
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© foto di Massimiliano Vitez/Image Sport

Il percorso è appena all'inizio, ma quella costruzione identitaria tirata in ballo dai dirigenti viola prosegue. Lo conferma il finale di gara di sabato sera, quando sotto di un gol e con un uomo in meno la Fiorentina ha avuto la capacità di raddrizzare la serata. La scelta di Iachini di sbilanciarsi con l'inserimento di Cutrone ha pagato alzando il baricentro della squadra, e là dove non arrivava più la lucidità è arrivato il carattere di un gruppo che sta trasmettendo sul campo i dettami del tecnico. Può piacere o meno il modo in cui la squadra si esprime, ma non la si può accusare di risparmiarsi e anche questo era un obiettivo da centrare dopo il reset Montella. 

Se Chiesa e compagni da Udine in poi hanno l'opportunità di consolidare questa tendenza e migliorare ancora l'altra partita che sta giocando Commisso sembra ben più complessa e soprattutto al momento difficilmente ribaltabile. Nelle ultime ore dagli Stati Uniti filtra sì stanchezza ma anche una serie di motivazioni al perché il presidente viola non parteciperà, almeno inizialmente, al bando per l'area Mercafir. Non che l'ipotesi sia accantonata, anzi resta in prima fila viste le difficoltà di Campi Bisenzio, ma così come appare il quadro delineato non convince l'imprenditore americano. Poco disposto a investire al buio e probabilmente preoccupato anche dall'assenza di certezze in termini di tempi e conseguenti imprevisti. 

In altri termini Commisso resta alla finestra, in attesa che arrivi un sostegno, un'opportunità che consenta di affrontare il tragitto Mercafir ai giusti costi e nei tempi più stretti possibile. Pur dinanzi a una vicenda che nei decenni si è tramandata di padre in figlio senza che dalle parole si passasse ai fatti il numero uno viola non ha intenzione di sventolare bandiera bianca, e per questo sono da aspettarsi nuovi passi da parte del club con colloqui e confronti con il mondo delle istituzioni che non si sono mai fermati. E' forse anche per questo che la prima Fiorentina di Commisso ha saputo mostrare quella stessa perserveranza che Rocco sta tenendo in merito alla querelle stadio.