LAZIO-SILVA, E le volte di Firenze: SMS e Berbatov
Chi di agguato di mercato ferisce, di agguato di mercato perisce. Più o meno si potrebbe riassumere così, in soldoni, la disavventura capitata nelle scorse ore alla Lazio, che si è vista soffiare il fantasista David Silva dalla Real Sociedad. Un episodio che a qualche tifoso viola avrebbe potuto ricordare quanto avvenne cinque anni or sono, quando il ds biancoceleste Igli Tare, oggi furioso nei confronti dell'ex Manchester City, riuscì a far saltare l'operazione che avrebbe portato Sergej Milinkovic-Savic alla Fiorentina, finito invece proprio sulle sponde della Capitale. Un avvenimento che ebbe del clamoroso, in quanto il serbo si era presentato addirittura in sede viola per firmare, salvo uscirsene e andare via, con tanto di lacrime. A qualcun altro invece potrebbe essere tornato in mente il nome di Dimitar Berbatov, sul quale fu la Juventus a tentare lo scippo nei confronti dei gigliati, con i due litiganti che alla fine videro il bulgaro trasferirsi al Fulham.
In questo caso, a somigliare, è soprattutto la reazione del club: se oggi è una frase secca e rabbiosa di Tare, allora fu invece una nota ufficiale della società. Tutt'altro che morbido: "(...) Operazioni spericolate e arroganti di altre società, che niente hanno a che fare con i valori della correttezza, del fair play e dell'etica sportiva e che si collocano oltre i confini della lealtà. Per quanto riguarda il calciatore, al di là delle sue caratteristiche e del suo valore tecnico, a questo punto siamo felici che non sia venuto alla Fiorentina: non meritava la nostra città e la nostra maglia e i valori che essa rappresenta". Sembra quasi che l'abbia detto Tare a proposito di David Silva...