LA VIA DELLA DIPLOMAZIA: COME CAMBIA LA VIOLA IN 10 PUNTI
L'estate del cambiamento, di Gattuso prima e dell'entusiasmo intorno al progetto di Italiano poi, ha portato cambiamenti anche nella strategia comunicativa del club. Un passaggio fondamentale che ha coinvolto rapporti con le istituzioni, oltre a quelli con i tifosi, sempre in cima alla lista delle priorità da parte di Commisso. Tanti piccoli/grandi accorgimenti che non sono passati inosservati e che danno la sensazione di una società pronta a voltare pagina rispetto alle polemiche del passato, culminate con la conferenza stampa del presidente Commisso. In 10 punti proviamo a spiegare qualche modifica più o meno palese:
1- Commisso e le sue dichiarazioni da quasi quotidiane sono diventate più sporadiche. Interventi ai canali ufficiali o a un singolo giornalista come avvenuto a Marina di Gioiosa. Non un vero e proprio silenzio stampa, ma un modo di comunicare molto più low profile rispetto a qualche mese fa. Evitando una sovraesposizione mediatica che talvolta, sia nei confronti della stampa che del tifo, si è rivelata un boomerang.
2- Al termine del mercato, nelle classiche conferenze di presentazione dei giocatori acquistati, non c'è stato il consueto confronto tra stampa e dirigenza. Barone ha preferito leggere l'intervento direttamente da un foglio, sintomo della volontà di pesare bene i termini da usare. Certo, non rispondere alle domande non è un gran che per quanto riguarda l'informazione, ma è evidente che la scelta nasce anche per evitare polemiche in vista della ripresa del campionato.
3- La vicinanza alla città viene ancor più sottolineata con la scelta delle location per le presentazioni di mister e nuovi giocatori. Il Duomo sullo sfondo e la bellezza di una Firenze al centro dell'esposizione mediatica voluta dal club.
4- Rispetto al passato gli interventi pubblici sono stati meno aspri, qualche riferimento al giornalismo locale e nazionale c'è ancora, ma gli attacchi frontali della passata stagione hanno lasciato il passo a interventi più strategici che riducano tensioni più o meno forti.
5- I rapporti con le istituzioni cittadine sono tornati agli albori. Anche con il Comune di Firenze, nonostante le difficoltà per il nuovo stadio, la Fiorentina è tornata a parlare in un clima disteso e di collaborazione. Per non parlare di quelli col Comune di Bagno a Ripoli, ottimi da sempre grazie al Viola Park.
6- I buoni uffici si estendono anche alla politica del calcio. Con FIGC e Lega il clima è di grande collaborazione. Commisso ha tante idee da sottoporre e gli incontri a Coverciano, oltre a quello di oggi con Dal Pino e Gravina al Viola Park, ne sono la riprova. Anche qui, il tempo delle tensioni sembra essere superato.
7- Commisso spesso ha avuto da ridire nei confronti delle direzioni arbitrali ma ora, con Rocchi ai vertici, anche i rapporti con l'AIA sono estremamente migliorati. Tanto che il nuovo designatore, è spesso presente in Tribuna Autorità al Franchi e non solo per questioni di natalità.
8- Anche i messaggi che arrivano dalla squadra sembrano aver cambiato registro. L'unità è la comunione di intenti è cambiata da parte di tutti. Biraghi, nuovo capitano, ha stupito tutti con le dichiarazioni da Moena e i compagni di squadra non sono stati da meno nelle occasioni successive.
9- Il logo sulle maglie che richiama quello dell'era Pontello, da una parte ha diviso l'opinione pubblica, dall'altra però ha rilanciato il marketing visto che la maglia attuale è decisamente molto più venduta di quelle delle prime due stagioni di Commisso. Una scelta studiata che sta dando i suoi frutti.
10- Il ricordo di Davide Astori è presente ma non in modo eccessivo. Nessuno vuole farsi pubblicità con la memoria dello storico capitano che però resta cucito sulle maglie per volere della proprietà, dei tifosi e anche della squadra dove sono presenti ancora diversi compagni segnati a vita dalla scomparsa di DA13.
Tanti piccoli/grandi cambiamenti, dicevamo, che accompagnano in modo più discreto e strategico la crescita sul campo della squadra di Italiano. L'obiettivo è sempre più quello di lasciare spazio al campo, di spingere tifosi e stampa a vivere al fianco della squadra, con la speranza che la stagione possa davvero portare a una svolta nei risultati, che in fondo è quello che conta davvero quando si parla di un club di calcio.