LA PRIMA SENZA DV9 FA URLARE: NON VENDETELO A GENNAIO!

24.01.2022 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
LA PRIMA SENZA DV9 FA URLARE: NON VENDETELO A GENNAIO!

Ma per fortuna che c’è il Riccardo che da solo gioca…la canzone di Gaber recita “al biliardo” ma sul tappeto verde dell’Unipol Domus di Cagliari Sottil da lezione di calcio e in solitaria si invola verso la porta di Radunovic pareggiando una partita che si era messa molto male. Bravo e complimenti per avere ottimizzato i pochi minuti che sei rimasto in campo visto che dopo mezzora sei di nuovo uscito per lasciare il posto a Nastasic. Capisco che l’esperienza empolese abbia voluto che si corresse ai ripari e si tenesse stretto il punto agguantato con un uomo in meno, ma mi è dispiaciuto per il ragazzo che, dopo averci tolto dagli impicci, sia stato costretto ad uscire. Può aver influito anche il clima di contestazione che c’era nei suoi confronti da parte dei tifosi locali, che ancor prima del suo gol e della sua esultanza, avevano iniziato a fischiarlo. Credo che chiunque avrebbe esagerato con l’euforia dopo che lo hanno tartassato!

Dispiace che nel lunch time cagliaritano non ci sia stata l’occasione per consolidare la nostra classifica, per fare un ulteriore passo avanti con ancora una gara da recuperare. Diciamo che ieri sono andate tutte storte, abbiamo cominciato con un’occasione dopo pochi secondi con Bonaventura e un’altra dopo pochi minuti con Biraghi, ma il capitano non è riuscito a realizzare il rigore concesso e da lì l’incontro, che poteva essere in discesa per la Fiorentina, si è complicato per finire poi in parità. CB3 è passato in pochi giorni dalle stelle alle stalle, sugli scudi con la splendida doppietta su punizione contro il Genoa, ad una prestazione che, oltre al rigore fallito, ha visto qualche errore di troppo da parte sua. Come il difensore ha detto, non siamo il Real Madrid, purtroppo è vero, ma bastava essere la squadra della settimana scorsa per portare a casa, probabilmente, il bottino pieno.

Non siamo il Real e l’unico calciatore che potrebbe avvicinarvisi non era in campo e la sua mancanza, la prima in questo campionato, ha pesato tantissimo. Mi riferisco a Vlahovic, ovvio, e so perfettamente che quando abbiamo perso con grande onta contro il Venezia, l’Empoli e il Torino Dusan era in campo, ma non ho dubbi nel credere che la sua presenza resti fondamentale per la nostra squadra, che lui continui ad essere il fulcro intorno al quale tutto gira. Una rondine non fa primavera, così come una partita non può essere lo specchio fedele della realtà viola, ma non posso pensare che il serbo ci lasci a gennaio e se potessi lo vorrei urlare alla società. Ho letto cose farneticanti sulla sua assenza, tipo positività inventata per non rischiare niente visto che dovrebbe andare alla Juventus, e mi fa imbarazzo solo che qualcuno le pensi. Ancora di più me lo farebbe se DV9 raggiungesse davvero i gobbi!

Le sorti di Vlahovic restano sempre e comunque le sorti della Viola e se ieri poteva essere una prova tecnica del dopo Dusan, mi pare che non sia andata proprio bene ma va anche detto che in trasferta i viola devono comunque migliorare, come lo stesso Mister ha ammesso. Sono partiti titolari i nuovi acquisti Piatek e Ikonè ma, com’è normale che sia, non possono ancora avere assimilato l’Italiano pensiero e ci sarà modo di rivederli dopo la sosta.

Lascio per ultimo il commento sull’arbitro perché spesso ho la sensazione che ci si pari dietro il suo operato per non vedere le nostre mancanze, ma a Cagliari qualcosa da obiettare ci sta. Alcune decisioni mi sono parse dubbie ed anche il rigore concesso, con il relativo rosso ad Odriozola, non mi convince (le esternazioni di Rocco non c’entrano niente, vero?). Possiamo dire che abbiamo collezionato il secondo rigore fischiatoci contro per un polpastrello! Quello che però poteva essere l’episodio che ci avrebbe affondato, ha trovato fra i pali il buon Terracciano che ha emulato il suo collega avversario parando il tiro di Joao Pedro. Grande Pietro! Dopo le parole dell’agente di Dragowski, lui risponde fra i pali e ci tranquillizza se anche il polacco ci volesse salutare.

La Signora in viola