IL REGALO PIÙ BELLO
Alla mezzanotte di ieri è scattato il novantacinquesimo anniversario dalla fondazione della Fiorentina, ma il regalo è arrivato qualche ora prima: a confezionarlo Vincenzo Italiano, che ieri al pubblico del Franchi ha mostrato una squadra come non se ne vedevano da anni nei pressi di viale Fanti. A rendere ancora più speciale la serata è stato però proprio il pubblico, tornato a tifare sugli spalti dopo 553 giorni. Un anno e mezzo di esilio forzato, coinciso con uno dei periodi più difficili della storia recente del club. Il ricongiungimento non poteva però essere migliore.
Il progetto di Italiano è ancora agli albori e queste due settimane di pausa serviranno per limare alcuni problemi strutturali (prevalentemente difensivi) della squadra, visti sia a Roma che ieri, e inserire i nuovi acquisti Odriozola e Torreira, ma l’inizio è promettente e coi tifosi è scattata subito la scintilla, un legame che era mancato (anche per cause di forza maggiore) con le precedenti guide tecniche. A unire ancora di più pubblico e squadra soprattutto le prove di Dusan Vlahovic e Nico Gonzalez, le stelle che più hanno brillato nella notte fiorentina: Dusan ha fatto la guerra con i difensori del Torino per novanta e passa minuti, riciclando tanti palloni sporchi ricevuti spalle alla porta e facendosi trovare pronto nell'unica mezza occasione concessagli (è la straordinaria girata aerea del serbo, che sembra svitarsi la testa per mirare l'angolo basso, a trasformare il cross che sembrava velleitario di Bonaventura nel 2-0 viola) ; Nico si è presentato ai suoi nuovi tifosi con una prestazione atomica: primo in duelli vinti (10) e falli subiti (7), l’argentino è stato il detonatore che ha fatto saltare la partita, svariando su tutto il fronte d’attacco e rendendosi prezioso anche in fase di ripiegamento, con alcuni recuperi che hanno infiammato il Franchi.
I due più giovani in campo ieri sera hanno dimostrato di avere già le spalle abbastanza larghe per caricarsi il peso della squadra e le aspettative dei tifosi, conquistati più che dai colpi dei due, dal loro atteggiamento. Della serata di ieri rimarranno soprattutto il saluto reverenziale di Vlahovic alla curva, un punto netto alle voci di mercato di quest’estate, e la standing ovation a Nico nel momento della sostituzione, cartoline di una notte magica di fine estate. Finalmente intorno alla Fiorentina sembrano essere tornate vibrazioni positive. Il regalo più bello sembra questo, il legame ritrovato con la gente :La Viola potrà passare un compleanno sereno, in attesa, magari, di un ultimo regalo dal mercato.