IL PENALTY DEMOCRATICO CHE NON PAGA: DAL 2021 SENZA IL RIGORISTA DESIGNATO ERRORI QUASI AL 50%

A forza di voler usare un metodo, per così dire, “democratico” a volte nel calcio si finisce per pagarne le conseguenze. La Fiorentina, nel giro di nemmeno due settimane, ne ha avuto la riprova con il pericoloso adagio del “chi se la sente, tira il rigore”, un metodo egualitario e condiviso dallo spogliatoio viola - questo perché avallato in primis da Vincenzo Italiano - che se contro l’Udinese aveva dato i suoi frutti (la rete di Nzola al 90’ è stata vitale per evitare il ko) contro Sassuolo e Napoli in Supercoppa ha condannato Biraghi e soci alla sconfitta.
La sensazione infatti è che questa strategia non sia destinata alla lunga a pagare e, nell’esatto momento in cui non sia presente in campo il rigorista designato (nel caso della Fiorentina, ovviamente, Nico Gonzalez, capace da quando è a Firenze di realizzare dieci rigori su dieci) sia più opportuno affidarsi a una persona che abbia tutte le qualità per presentarsi dal dischetto e andare in gol. Tolto Nzola, uno che i rigori li ha sempre battuti e che da quando veste la maglia viola ha realizzato due penalty sui due tentati, lascia quantomeno perplessi la scelta, in questo avvio di 2024, di concedere prima a Bonaventura e poi a Ikoné la possibilità di calciare dagli undici metri.
Jack - giocatore sublime e anche ieri a Riyad tra i pochi a salvarsi dalla debacle - prima dell'errore di Reggio Emilia aveva calciato il suo ultimo rigore nel marzo 2010 con la maglia dell’Italia Under-20 e poi, per quattordici anni, ha scelto di non riprovarci più nell’arco dei 90’ mentre il francese, prima dello strafalcione di ieri sera, ne aveva battuti appena tre in tutta la carriera (due con il Lille e uno con la Francia Under-21), tutti a onor del vero realizzati.
A corroborare queste statistiche e a far capire come il metodo “democratico” dal dischetto non sia probabilmente il migliore arrivano anche i dati legati alle realizzazioni della Fiorentina dagli undici metri quando, nel triennio di Italiano, non sono stati presenti in campo - o non hanno voluto/potuto calciare - i rigoristi designati (Vlahovic per metà della prima stagione 2021/22, Gonzalez dal gennaio 2022 ad oggi): su 15 conclusioni dagli undici metri, 8 sono stati trasformati in gol mentre ben 7 sono stati sbagliati, ovvero quasi la metà. Nello specifico gli errori sono arrivati da Piatek (2), Biraghi (2), Jovic, Bonaventura e Ikoné.
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