IL MISTER SBAGLIA E IL CAMPO DÀ UNA BRUTTA RISPOSTA AL D.G.
Credo di essere una “gobba”, per qualcuno, visto che è l’aggettivo qualificativo che viene appioppato in rete, o sui vari mezzi di comunicazione, da una parte di tifoseria a coloro che si azzardano a contestare quello che succede nella Fiorentina, anche solo ponendosi qualche dubbio sul mercato, sul gioco, sulle prospettive. Quello che abbiamo visto ieri a San Siro è il triste riassunto delle preoccupazioni che ci portiamo dietro ormai da tempo anche se, è vero, siamo solo all’inizio della stagione, ma perdere così male, senza reagire, senza che la Viola avesse un’idea di quello che doveva fare in campo, duole assai. È vero che l’Inter è di un altro pianeta ma la nostra squadra non ha mai dato segnali di vita e questo non va certo bene. Odio nel modo più assoluto sentire tirare in ballo le decisioni arbitrali, dopo che prendi 4 gol come si fa a cercare tali giustificazioni, o il discorso della stanchezza sul quale però vorrei soffermarmi.
Siamo già così senza fiato? Non ci era stato detto che la preparazione al Viola Park alle temperature torride di Firenze avrebbe migliorato le performance dei calciatori rispetto ad allenamenti al fresco? Abbiamo fatto solo due partite più dei nerazzurri e non è stato possibile correre e impegnarsi un pochino di più? Se i ragazzi che hanno giocato erano quasi tutti quelli che giovedì sono scesi in campo per la Conference, perché Italiano non ha fatto una turnazione razionale? Poi gli va dato atto di essersi accollato le sue responsabilità ma è antipatico sentirlo dire “mi è successo poche volte di mandare in campo chi non stesse al cento per cento e oggi ho sbagliato”. Titolare dovrebbe essere solo chi è al top e se il Mister fa scendere sul rettangolo di gioco chi non è in forma, allora è un guaio...e si è visto!
Ci sono poi le frasi scontate, quelle della serie “non sono queste le partite da vincere” ma intanto non hai fatto tre punti nemmeno col Lecce in casa, passando poi per “quando perde bisogna amarla di più” quantificando l’amore e l’attaccamento alla Fiorentina con criteri personali e a volte discutibili: se volevo tifare per una squadra che vinceva sempre e tutto, di sicuro non ero una sfegatata viola! Non mi piace la scissione fra tifosi che s’è creata ormai da tempo e credo sia nel nostro patrimonio genetico l’ambire al bello, al meglio, al voler sbandierare al mondo il nostro orgoglio fiorentino. Ecco, vedere quanto successo contro l’Inter e voler sorvolare sui problemi della squadra o scagliarsi esclusivamente sull’allenatore credo non sia del tutto giusto.
Italiano, come lui stesso ha ammesso, non è esente da colpe se la Fiorentina gioca sempre nello stesso modo, se la fase difensiva fa venire i brividi, se il centrocampo arranca e l’attacco non punge ma i calciatori che ha in rosa, alla chiusura del mercato, questi sono e alcune perplessità non si può negare che esistano. Il Direttore Barone prima della partita con l’Inter ha detto “abbiamo fatto un ottimo mercato, ora tocca al campo dare il responso”. Forse era meglio se usava un’altra formula visto quello che è poi successo!
Ma il problema non sono solo i nuovi, ieri sera il disastro è venuto soprattutto dai veterani, da Biraghi a Dodò, da Mandragora a Bonaventura, da Kouamè a Nico ma nella mia visione nessuno raggiunge una minima sufficienza. S’è preso gol in tutte e tre le partite di campionato che abbiamo affrontato, ma non è stato possibile prendere un nuovo centrale di difesa e il giovane Kayode, che aveva ben impressionato, è sparito dai radar.
Non vorrei parere disfattista, ma per ora il mio scetticismo resta anche se voglio credere che le cose miglioreranno, che il tempo ci sarà amico e questa sosta non può essere che terapeuticam per trovare forza, stimoli, intesa e forma.
La Signora in viola