IKONÉ, L'AMBIENTAMENTO E LA RICERCA DELLO SPAZIO (DI TIRO)
Jonathan Ikone è uno dei giocatori su cui le aspettative restano alte. Le referenze e il suo prezzo di acquisto hanno fin da subito attratto la curiosità dei tifosi viola quando il suo nome è iniziato a circolare in orbita Fiorentina. Poi l’arrivo a Firenze e le difficoltà di ambientamento. Eppure il potenziale tecnico dell’ex Lille è evidente ai più, malgrado per il momento la resa dei conti appaia meno confortante. La questione evidentemente non è legata a eventuali ostacoli di collocamento in uno spogliatoio che, se vogliamo, dopo l’addio di Dusan Vlahovic si è oltremodo compattato (il classe ’98 è stato recentemente avvistato a cena coi compagni di squadra Dragowski, Piatek e Kokorin), casomai il suo avvio di stagione a rallentatore è da ricondurre a un campionato e un calcio diversi da quello francese. E in particolare alle idee tattiche di Vincenzo Italiano, non così facilmente assimilabili nell’immediato.
Ikone però continua a entusiasmare a sprazzi, basti pensare alla serpentina di sabato sera contro l’Inter grazie alla quale la Fiorentina per poco non ha rischiato di portare a casa il trionfo in zona Cesarini. “Da come ho visto l'azione non avevo la prospettiva e gli ho chiesto se poteva dribblare Handanovic, mi ha detto però che non aveva spazio. Deve essere più concreto perché in allenamento fa sempre gol, ma alla lunga credo che verranno fuori anche le qualità sotto porta” ha dichiarato nel post-gara, a DAZN, il tecnico viola Italiano. Premesso che molti addetti ai lavori hanno tenuto a sottolineare più di una volta come il ventitreenne anche in Ligue 1 non risultasse un cecchino quanto un assist-man, è chiaro che adesso l'intera piazza si aspetta qualcosa in più dalla mira dell'attaccante. Che ora dovrà dimostrare di potersi guadagnare il suo spazio, sia nelle gerarchie del mister che al momento del tiro.