FIORENTINA, CHE GIORNATA! DALLE LACRIME DI CESARE AL RITORNO DI BEPPE
Una lunga giornata, di lacrime ma anche di nuove speranze, non ancora finita. Le lacrime, quelle di Cesare Prandelli, ormai svuotato e tormentato da un calcio che non sente più suo, da uno strano disagio che gli fanno dire basta. Non solo alla Fiorentina ma alla sua carriera di allenatore. Già lo scorso anno il tecnico di Orzinuovi era vicino a cambiare ruolo, con la possibilità di approdare come responsabile tecnico alla Cremonese; anche se poi non se ne fece nulla, probabilmente il peso di allenare in un calcio cambiato iniziava a farsi sentire. Poi la chiamata della Fiorentina alla quale non ha potuto dire no, un gesto d'amore per chiudere un cerchio dopo l'addio forzato del 2010.
Una Fiorentina però che era profondamente cambiata, nonostante l'entusiasmo iniziale e di una nuova proprietà. Così Prandelli, che già dopo la vittoria di Benevento aveva mandato segnali di stanchezza, dopo aver riflettuto con la sua famiglia - come aveva anticipato Firenzeviola ieri sera -ha dato le dimissioni, facendosi da parte con lucidità e dolore. Commozione e lacrime nel confronto anche per la dirigenza viola, poi la decisione di richiamare Iachini. E' stato Daniele Pradè a chiamarlo, dovrebbe essere lui ad accoglierlo a Firenze lontano da occhi indiscreti. Le norme anti-Covid impediscono a Iachini di entrare ial Cs e in contatto con la squadra prima del risultato dei tamponi fatti appena arrivato, insieme allo staff, cambio di programma a parte.
La Fiorentina dunque volta pagina con la grande ferita di una scelta che non ha pagato e che ha lasciato anzi ferite profonde, soprattutto nell'uomo Prandelli. Ora starà alla società fare in modo che da domani Iachini riprenda il suo cammino, protetto come non mai. Lui d'altronde il sorriso non l'ha mai perso né la passione per la Fiorentina ed avrà almeno la piccola soddisfazione di salvare ancora la Fiorentina da una situazione ancora più negativa di quando l'aveva lasciata.