CURA-FAMIGLIA E TELEFONO OUT: COSÌ PRANDELLI RIFLETTE E SMALTISCE LO STRESS

22.03.2021 19:30 di  Luciana Magistrato   vedi letture
CURA-FAMIGLIA E TELEFONO OUT: COSÌ PRANDELLI RIFLETTE E SMALTISCE LO STRESS
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Prima all'aria aperta di Firenze per controllare il suo campo poi con la famiglia-la mamma, i figli e i nipoti - ad Orzinuovi e il telefono spento o lasciato lì tra messaggi e telefonate senza risposta che si accumulano. Così Cesare Prandelli smaltisce lo stress, all'indomani di una partita che gli ha prosciugato le energie tanto da sfiorare il malore. Ed oggi vuole godersi queste giornate libere per sé stesso e i suoi affetti, staccando dal pallone e dalla Fiorentina che gli hanno portato via tempo prezioso dalle persone che ama e nelle quali ora cerca conforto.

Che Prandelli sentisse le partite oltre il suo ruolo di allenatore è stato chiaro per tutti, dopo la vittoria di Benevento. Un uomo provato dal suo essere tifoso, dal suo essersi messo in gioco per una causa che ha sempre sentito la sua, anche quando allenava altrove, e che forse non si sta dimostrando come se l'aspettava. Nella sua prima avventura, tranne i mesi del 2010, Prandelli aveva avuto non solo un ottimo spogliatoio e una squadra di campioni, ma anche un ambiente unito verso obiettivi comuni, che si fidava di lui e delle sue scelte. Se Ibra avesse fatto un fallo su Pezzella di ieri sera in quegli anni, l'ambiente avrebbero gridato allo scandalo, ora invece mette in discussione il suo cambio, senza considerare i benefici che - in una situazione compromessa - il suo arrivo ha avuto su Vlahovic, tanto per fare un esempio.

E Prandelli non ha potuto neanche sbollire la rabbia per una direzione arbitrale che ha inciso su almeno due gol, visto il giallo dell'arbitro Guida per le proteste. Episodi insomma a sfavore che hanno minato ulteriormente la già poca tranquillità di Prandelli, deluso anche dall'aver visto sfumare una vittoria che aveva avuto in tasca. Mancano però dieci partite alla fine, dura arrivarci con questo stress addosso. Perciò il tecnico fa bene in questi due giorni a prendersi tutto il suo tempo per poi ritornare con le pile cariche. Anche la società rispetta questo suo momento, lo vede cupo e tormentato, che non ha voglia di parlare ed anche se nessuno ha mai parlato di dimissioni, nessuno mette la mano sul fuoco che non ci stia pensando. Le parti si aggiorneranno eventualmente domani sera.