FEMMINILE: FIORENTINA DI RIGORE COL NAPOLI. PRIMA VITTORIA AL VIOLA PARK. BONAVENTURA-GAMA IN AZZURRO, CASI A CONFRONTO
Buona la prima al Viola Park per le ragazze della squadra femminile viola. Le calciatrici allenate da Sebastian De La Fuente hanno vinto la loro prima gara disputata allo Stadio Curva Fiesole all’interno del nuovo quartier generale viola. Buona cornice di pubblico per questo esordio della Femminile; sono tra i sei ed i settecento i supporters presenti sulle tribune dell’impianto che, d’ora in avanti, ospiterà le partite della truppa femminile gigliata. A fare da vittima sacrificale (ma nemmeno tanto) è stato il Napoli. Coincidenza ha voluto che la scorsa domenica sia la prima squadra maschile sia quella femminile si siano scontrate contro i partenopei. Risultato: doppio successo. Concentriamoci però sul risultato – e sulla prestazione – della formazione di De La Fuente.
Rispetto alla gara pareggiata contro l’Inter, il coach argentino effettua diversi cambi. Rimangono fuori Schroffenegger e altri elementi di spicco per una formazione più leggera visto il livello dell’avversario. Pronti, via, e la Fiorentina impegna subito il portiere ospite Beretta con un colpo di testa di Hammarlund (schierata titolare). Le padrone di casa danno l’impressione di essere sempre in comando nel gioco ma la partita fatica a sbloccarsi. Ci provano Mijatovic e Boquete con una doppia occasione ma trovano ancora l’intervento della numero uno azzurra. Prova a farsi vedere in avanti la compagine di Biagio Sena con Baldi che regala qualche brivido ai tifosi presenti al Curva Fiesole ma poi riesce a sbrogliare. Ci provano ancora le ragazze di De La Fuente con Breitner che va a rete ma la sua posizione è irregolare e dunque il goal viene annullato. Protesta la panchina toscana per un rigore non fischiato su Emma Severini ma il direttore di gara lascia proseguire. Si chiude 0-0 il primo tempo.
Nella ripresa il tecnico argentino comprende l’esigenza di effettuare qualche cambio per rendere la sua squadra più imprevedibile. Il copione del match non cambia: la Fiorentina domina ma il Napoli Femminile alza il muro e interrompe ogni occasione creata dalle ragazze viola. De La Fuente decide così di gettare in mischia Kajan e Lundin ed è la mossa vincente. Su un cross di Erzen – indemoniata per tutti i novanta minuti -, la neoentrata svedese viene atterrata da Pettenuzzo che si becca anche il cartellino giallo. Calcio di rigore affidato all’ungherese Zsanett Kajan che sigla così il primo storico goal della squadra femminile al Viola Park. Bravissima l’atleta magiara a battere Beretta con un sinistro chirurgico e potente. Gara sbloccata all’82esimo e Fiorentina che vola sulle ali dell’entusiasmo. Passano tre minuti e Lundin viene atterrata nuovamente in area di rigore napoletana col direttore di gara che decreta un altro penalty. Stavolta Kajan lascia spazio a Vero Boquete ma il prodotto finale non cambia. Raddoppio viola e primi tre punti ottenuti tra mura della nuova casa viola.
Una Fiorentina straripante ma confusa nell’arco degli ottanta minuti precedenti al rigore siglato dall’ungherese Kajan. Sebbene il gruppo di De La Fuente abbia dominato in lungo e in largo la gara, le ragazze viola iniziavano ad essere frustrate per il goal che non arrivava. Sembrava una di quelle partite maledette in cui non riesci a segnare pur provandoci in tutti i modi; del tipo da sbloccare grazie ad un episodio che, fortunatamente, è arrivato. Certo è che la Fiorentina – come abbiamo sottolineato anche in altri editoriali precedenti – ha cambiato mentalità e sembra essere tornata una squadra capace di lottare per il vertice. Sfortunatamente però, il campionato è già stato “bullizzato” da Roma e Juventus che sono già a punteggio pieno ed hanno già mietuto vittime eccellenti. Le gigliate non sono in grado di competere con loro per i primi due posti ma per il terzo sì. Sebbene Inter e Milan siano formazioni temibili la Fiorentina ha dimostrato di avere le qualità per giocarsela con entrambe nel tentativo di raggiungere il terzo posto che significherebbe ritorno in Uefa Women’s Champions League.
Cambiando argomento, i tifosi viola hanno vissuto la gioia di rivedere Giacomo Bonaventura tornare a vestire la maglia della Nazionale italiana. Nonostante le 34 primavere alle sua spalle, l’ex centrocampista di Milan e Atalanta sta vivendo a Firenze una seconda giovinezza. Elemento imprescindibile del centrocampo di Vincenzo Italiano, Bonaventura è diventato anche un determinante marcatore, come visto nell’ultima vittoriosa trasferta di Napoli. Quando un giocatore fisicamente sta molto bene ed ha la capacità di essere determinante allora è giusto gli sia concessa una possibilità di vestire nuovamente la casacca azzurra. Ed è questa la differenza più grande che c’è tra Jack Bonaventura e Sara Gama. La capitana della Juventus – della quale non metteremmo mai in discussione il valore e le prestazioni di altissimo livello fino a poco tempo fa – ultimamente è alle prese con non pochi problemi fisici che ne stanno compromettendo le ultime stagioni sportive. Per questo, in più occasioni, ci siamo chiesti perché Soncin abbia scelto di richiamarla in Nazionale per la Nations League. Se Gama, nonostante il ruolo diverso da Bonaventura, avesse giocato tutte le gare per novanta minuti, o quasi, regalando performance importanti come quelle che il centrocampista viola sta regalando ai propri tifosi, allora noi saremmo i primi a gridare “Gama in Nazionale!”. Ma se la ragazza continua ad essere tormentata dagli infortuni e dai problemi fisici e a giocare ad un livello non accettabile per la Juventus e per l’Italia stessa, allora sarebbe più giusto lasciare spazio a qualcuno che può crescere. Fermo restando che Sara Gama potrebbe essere una dirigente accompagnatrice – o una capo delegazione - eccezionale per la Nazionale Femminile Italiana.