DIVERSA DALLE ALTRE
Nessuno lo dice, qualcuno certamente lo pensa, tutti probabilmente se lo augurano: sarebbe bellissimo se domenica la squadra di Iachini potesse comunque toccare con mano quanto e cosa significhi sfidare i bianconeri a Firenze. L’arrivo della Juventus in un Franchi che resterà chiuso è l’emblema di un evento per forza mozzo, nel quale l’aspetto più emotivo lascia obbligatoriamente spazio al campo e alla partita che verrà, eppure trasmettere al gruppo l’importanza del carattere che servirà non sarà difficile.
Di certo i viola non potranno rifarsi a quella sfida all’ex Chiesa che nella gara d’andata aveva persino rappresentato il punto di partenza di una prestazione da incorniciare. Perchè ancor prima di andare a capitalizzare un gol di Vlahovic fondamentale, praticamente tutti gli uomini in campo avevano chiaramente mostrato a Chiesa quanto avesse pesato la sua vicenda su tutto lo spogliatoio. Un aspetto, varrà ribadirlo, comunque pareggiato dal vantaggio di non dover limitare le offensive di un attaccante che sa far malissimo.
Insomma ancor prima di qualsiasi ulteriore motivazione, magari dettata dalle vicende che hanno aperto la settimana, la Fiorentina dovrà trovare dentro sé stessa energie fisiche e mentali per allungare ulteriormente verso quell’obiettivo che in questo momento è primario: la salvezza. Considerando certamente il valore dell’occasione, l’opportunità di uno sgambetto che farebbe malissimo e tutto quanto ruota intorno a un Fiorentina-Juventus che per antonomasia non sarà mai una gara come le altre. Ma anche accorciando ulteriormente le distanze da una salvezza che resta l’obiettivo minimo (e deludente) di questa stagione.