DISTANZE SIDERALI (MA NON TRA I BOMBER)

12.04.2021 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
DISTANZE SIDERALI (MA NON TRA I BOMBER)
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Distanze siderali, astronomiche, quelle viste tra l’Atalanta che passa al Franchi e la Fiorentina che finisce all’angolo fin dai primi minuti. Con un'unica piacevolissima eccezione rappresentata dall'ennesimo exploit di Vlahovic che ha poco da invidiare a Zapata. Il primo tempo è però ai limiti del disarmante per quanta facilità impieghino gli uomini di Gasperini a chiamare Dragowski a volare da una parte all’altra (e il polacco è di nuovo autore di una prestazione monstre). Tanto che già all’intervallo il doppio passivo sembra inferiore a quanto visto in campo.

E’ chiaro che i valori, tecnici e psicologici, sono lontani anni luce quanto lontani sono i percorsi intrapresi dai due club nell’ultimo lustro, ma se le scelte iniziali di Iachini traballano fin dalle prime battute lo scenario sotto gli occhi di Commisso (e trasmesso in almeno 22 paesi degli Stati Uniti) assomiglia a una disfatta solo parzialmente limitata dal doppio sussulto di Vlahovic (sempre più proiettato verso una crescita evidente e costante). Si dirà che da qui al termine della stagione non sono queste le sfide ideali per assicurarsi la salvezza, ma il confronto di ieri per larghi tratti è parso impari.

Sia per la difesa presa d’infilata con costanza dai vari inserimenti bergamaschi, con Quarta tra i più in affanno, che per un centrocampo nel quale la regia di Amrabat non si è mai praticamente vista (e discorso simile vale per la qualità che avrebbero dovuto dare Bonaventura e Castrovilli). Così se anche Vlahovic riesce ad ammutolire da solo la difesa nerazzurra la sensazione che resta dopo soli 4 minuti, quelli che bastano all’Atalanta a spedire Ilicic sul dischetto per il gol vittoria, è che siano stati soprattutto i bergamaschi ad allentare la presa, a inizio ripresa, rimettendo i viola in partita che non il contrario.

Del 3-2 di ieri sera resta perciò sul tavolo, oltre a un cammino da affrontare con grande attenzione visto che le prossime due sfide in trasferta (Sassuolo e Verona) sono tutt’altro che semplici, uno stato di cose che imporrà più di un cambiamento. Se, come pare, per la panchina è Gattuso il candidato che ha messo la freccia sui concorrenti, e visto che Commisso è arrivato di persona per affrontare il futuro, sarà bene decidere con grande chiarezza come e quanto intervenire sui programmi del club (dal tecnico al rinnovo di un classe 2000 come Vlahovic diventato un cecchino) per ripartire. E magari provare ad accorciare quelle distanze ieri sera parse gigantesche a dispetto di una storia calcistica (anche recente) che racconterebbe tutt’altro.