DALLA RESA ALLA RIPRESA: I DUE MESI DI ITALIANO
Era il 15 settembre scorso e forse nel momento più buio della stagione, dopo il 3-0 subito a Istanbul da Basaksehir, Vincenzo Italiano si presentò ai microfoni ammettendo una sorta di resa (a parole) alla situazione che gli stava sfuggendo di mano. "Non so cosa fare", disse, facendo preoccupare e non poco chi si aspettava che potesse essere lui a guidare la ripresa.
Superate le parole però, dalla resa alla ripresa il passo - per fortuna - è stato breve: è proprio dopo la cocente sconfitta in Turchia che la Fiorentina ha cominciato a mutare e già dalla partita successiva contro l'Hellas Verona qualcosa è cambiato.
Non solo tatticamente, con l'avanzamento di un centrocampista in fase offensiva che ha permesso soprattutto a Bonaventura (o Barak) di arrivare con insistenza in zona gol, ma anche psicologicamente. La "Fiorentina in cerca di un'anima", come ammise lo stesso Italiano, quell'anima sembra averla ritrovata con cinque vittorie consecutive che la lanciano nello scontro di San Siro contro il Milan in programma domenica alle 18.
Il dato sul possesso palla. C'è poi un dato che certifica forse ancora di più il cambio di rotta della Fiorentina: dopo l'ultimo turno la squadra di Italiano ha perso lo scettro di formazione con il possesso palla medio più alto dell'intera Serie A. Adesso c'è il Napoli a comandare, con 32' 43'', la Fiorentina resta seconda con 31' 49'. Ma siamo sicuri che per Italiano questo è l'ultimo dei problemi.
Anche perché la partita col Milan potrebbe sancire perfino un clamoroso rilancio in classifica se le avversarie europee continueranno a registrare qualche problemino come accaduto negli ultimi turni. La notizia migliore per la Fiorentina di questa fine di anno solare calcistico è che Italiano ha saputo reagire alle tate difficoltà di inizio stagione.
E ora si può guardare con rinnovato ottimismo ad una seconda parte di stagione che dovrà per forza di cose portare più punti in cascina.