DA MONTOLIVO A BADELJ, STORIE VIOLA DI RINNOVI MANCATI

DA MONTOLIVO A BADELJ, STORIE VIOLA DI RINNOVI MANCATI
© foto di Federico De Luca
martedì 29 maggio 2018, 13:00Notizie di FV
di Giacomo A. Galassi

In principio fu Riccardo Montolivo, la prima grande occasione in cui la Fiorentina ebbe a che fare con il problema dei rinnovi mancati in anni recenti. Il centrocampista, allora nel giro della Nazionale, decise di non rinnovare con la squadra viola e attendere la fine del contratto per poi accasarsi al Milan dopo un anno difficile nel quale giocò con la maglia viola pur avendo comunicato la sua volontà di andarsene. Montolivo lasciò la Fiorentina nell'estate del 2012 tra non poche critiche.

Quella stessa estate arrivò, l'ultimo giorno di mercato, il grande ritorno di Luca Toni, il quale firmò l'ultimo giorno di mercato estivo un contratto annuale con i viola, e dopo una buona stagione con Montella lasciò Firenze dopo la scadenza del contratto (avvenuta anche per volontà della Fiorentina) dirigendosi verso l'Hellas Verona, dove due anni dopo divenne capocannoniere della Serie A.

Discorso diverso a Toni e più simile per certi versi a Montolivo, fu quello relativo invece a Neto. Il portiere brasiliano rifiutò il rinnovo offerto dalla Fiorentina nel 2014 con la volontà di andare in squadre con più appeal, scegliendo a fine anno la Juventus con la volontà di diventare l'erede di Buffon. L'esperienza alla Juventus però non ha portato bene Neto, che dopo due anni si è trasferito al Valencia dove si trova tuttora.

Altra storia è quella relativa a Manuel Pasqual, capitano della Fiorentina che non rimase in viola dopo la scadenza del contratto avvenuta, come per Toni, su scelta precisa della società e a causa anche dei contrasti con l'allora allenatore Paulo Sousa. Era il 2016.

L'ultimo in ordine di tempo prima di Badelj infine è stato Gonzalo Rodriguez, altro capitano che ha salutato la Fiorentina nel 2017 dopo non aver rinnovato con la squadra viola. Anche questo fu un addio doloroso, ma deciso in comune da entrambe le parti perché l'esperienza del difensore alla Fiorentina era giunta definitivamente al termine.

Ora c'è il saluto di Milan Badelj, diventato capitano qualche mese fa dopo la scomparsa di Astori e in cerca, anche lui, di altre esperienze nelle quali mettersi alla prova (leggi qui la sua lettera d'addio). Dove finirà il croato ancora non è noto, ma di sicuro è stato un addio pacifico, che contraddistingue un uomo e un giocatore che dell'integrità morale ha fatto sempre un principio fondamentale della sua carriera in viola, e che con la lettera di saluto ha voluto ringraziare tutta la Fiorentina per il sostegno. La speranza è che non faccia come Montolivo e Pasqual, in gol al Franchi dopo aver salutato Firenze.